Nella notte bombardate le abitazioni di leader dei due gruppi islamisti. Il presidente dell’ANP vola al Cairo per trattare la tregua e incontra Hamas. Israele ordina a 100mila persone di evacuare Gaza City.
AGGIORNAMENTO ORE 22.30 – SOSPENSIONE DEI BOMBARDAMENTI DALLE 10 (LE 9 ITALIANE) ALLE 16 (15 IT.) DI DOMANI. LE FORZE ARMATE ISRAELIANE HANNO DETTO CHE FERMERANNOLE OPERAZIONI MILITARI NELLA STRISCIA DI GAZA PER SEI ORE, ACCOGLIENDO LA RICHIESTA DI TREGUA UMANITARIA DELL’ONU.
AGGIORNAMENTO ore 21.30 – STRAGE DEI BAMBINI, ONU CHIEDE SOSPENSIONE BOMBARDAMENTI ISRAELIANI. TEL AVIV ACCETTA
Dopo l’uccisione dei quattro bambini della famiglia Bakir sulla spiaggia di Gaza City, il coordinatore speciale per il Medio Oriente delle Nazioni Unite, Robert Serry, ha chiesto a Israele un cessate il fuoco umanitario. Secondo fonti del Ministero della Difesa, il governo di Tel Aviv ha accettato la richiesta, che segue alla decisione di aprire un’inchiesta sulla morte di quattro bambini. Il cessate il fuoco durerebbe sei ore. Secondo le stesse fonti, non si tratterebbe solo di questioni umanitarie: l’esercito vuole che i gazawi abbiano il tempo di vedere gli effetti distruttivi dell’operazione militare.
AGGIORNAMENTO ore 20.30 – ABBAS AL CAIRO CON HAMAS. IL MOVIMENTO ISLAMISTA: “PARLIAMO DI TREGUA AD ALTRE CONDIZIONI”
Il presidente Abbas ha incontrato stasera al Cairo Moussa Abu Marzouk, dell’ufficio politico di Hamas, per discutere del cessate il fuoco. Venerdì vedrà Meshaal ad Ankara. Intanto il portavoce del movimento islamista Abu Zuhri precisa: “Siamo pronti alla tregua, ma non in questi termini”. Secondo un decalogo che gira in rete e che sarebbe in parte attribuibile ad Hamas, la richiesta è il ritorno all’accordo del novembre 2012 e un vero allentamento dell’assedio contro Gaza, sotto la supervisione internazionale.
AGGIORNAMENTO ORE 18 – AVIAZIONE ISRAELIANA COLPISCE UN TAXI, 4 MORTI
AGGIORNAMENTO ORE 17.30 – BRIGATE AL-QASSAM MANDANO MESSAGGI A MEZZO MILIONE DI ISRAELIANI: “CONTINUEREMO CON I RAZZI FINO A QUANDO ISRAELE NON ACCETTERÀ NOSTRE CONDIZIONI”. JERUSALEM POST: “PIANO DI ABU MAZEN E’ RIAPERTURA DEL VALICO DI RAFAH CON SUPERVISIONE ANP LUNGO CONFINE GAZA-EGITTO”. VENERDÌ FORSE INCONTRO CON MESHAAL IN TURCHIA. RICHIAMATI ALTRI 8 MILA RISERVISTI ISRAELIANI
Le brigate al-Qassam, braccio militare di Hamas, hanno dichiarato di aver mandato messaggi a mezzo milione di israeliani informandoli che il lancio di razzi continuerà fino a quando Israele non accetterà le condizioni di Hamas per il cessate il fuoco.
Abu Mazen in queste ore è al Cairo per discutere di un possibile cessate il fuoco con al-Sisi: la proposta del presidente palestinese dovrebbe vertere sull’apertura del valico di Rafah in cambio del dispiegamento delle forse di sicurezza dell’Anp. Lo riferisce il Jerusalem Post, secondo il quale Israele non sarebbe contrario. Abu Mazen presenterà domani un piano per il cessate il fuoco che specifichi la riapertura del valico di Rafah – argomento solo vagamente affrontato dal piano di tregua proposto ieri dall’Egitto, rifiutato da Hamas – sotto la supervisione di centinaia di membri del personale di polizia dell’Anp, che verrebbero trasferito al più presto da Ramallah e dispiegati lungo i 14 chilometri del “corridoio Philadelphia” che corre al confine tra Egitto e Gaza. Secondo il Jerusalem Post, le guardie presidenziali dell’Anp addestreranno poi i gazawi che andranno ad aumentare le fila delle guardie di confine. Venerdì Abu Mazen dovrebbe incontrare il leader di Hamas Khaled Meshaal in Turchia assieme al ministro degli Esteri del Qatar.
Intanto altri 8 mila riservisti israeliani sono stati richiamati dall’esercito.
AGGIORNAMENTO ORE 17 – 4 BAMBINI MORTI SULLA SPIAGGIA DI GAZA, “COLPITI DALLA MARINA ISRAELIANA MENTRE CORREVANO IN SPIAGGIA PER DISPERDERSI”
Il bilancio dell’attaco alla spiaggia di Gaza City, confermato dai servizi di emergenza Ashraf al-Qudra, è di 4 bambini morti e di diversi feriti, tra cui 5 bambini. Secondo l’Afp, che alloggia nell’hotel di fronte alla spiaggia in cui è stato compiuto il massacro, un primo attacco israeliano è avvenuto alle 15 e ha spinto bambini e adulti a disperdersi sulla spiaggia e a vedere cos’era successo. Il secondo e terzo attacco hanno colpito la folla mentre correva sulla spiaggia, con capanne che prendevano fuoco e bambini terrorizzati che gridavano che c’erano morti e feriti. Secondo l’Afp, gli attacchi sembravano provenire dalla marina israeliana che mirava a una zona di piccole baracche usate dai pescatori. Diversi bambini sono corsi nell’hotel dove risiedono i giornalisti delle più importanti testate occidentali chiedendo aiuto: secondo i giornalisti, almeno tre di loro avevano ferite da scheggia sul corpo. Le ambulanze hanno evacuato l’hotel e la spiaggia dai feriti, portando via anche un uomo che nell’attacco aveva perso parte della gamba.
AGGIORNAMENTO ORE 16.30 – STRAGE SULLA SPIAGGIA DI GAZA CITY, DRONE UCCIDE 4 BAMBINI. ESERCITO: “60 SITI COLPITI DA RAZZI OGGI, ANCHE BEDUINI”, MA NEL DESERTO DEL NEGEV I “CITTADINI” ISRAELIANI NON HANNO ALCUNA PROTEZIONE
Un drone israeliano ha colpito una capanna sulla spiaggia di Gaza City, a pochi passi dall’hotel in cui alloggiano i giornalisti, uccidendo 4 bambini. I morti sono ora 212.
L’esercito israeliano ha appena rilasciato un comunicato secondo cui i siti israeliani colpiti da razzi palestinesi oggi sarebbero 60. Tra questi, sei missili sono caduti nella zona di Dimona, nel desero del Negev, “danneggiando alcune strutture di villaggi beduini non riconosciuti”. Secondo il quotidiano Haaretz, la popolazione beduina – de iure cittadina d’Israele – del Negev non gode di alcun sistema di difesa né di rifugi antiaerei. L’esercito israeliano ha ammesso che la popolazione beduina “non è adeguatamente servita”, ma dichiara che si sta attivando in fretta “per rimediare al problema”.
AGGIORNAMENTO ore 15.30 – HAMAS: “RIGETTIAMO LA PROPOSTA EGIZIANA”
Il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha detto oggi che il movimento islamista ha ufficialmente rigettato la proposta di cessate il fuoco dell’Egitto: “Il risultato della discussione all’interno delle istituzioni del movimento è stato quello di rigettare la proposta dell’Egitto. Hamas ha informato Il Cairo ieri notte e si è scusato per la mancata accettazione”.
AGGIORNAMENTO ore 12.45 – L’AVIAZIONE ISRAELIANA LANCIA MISSILE VICINO ALL’OSPEDALE AL WAFA
L’esercito israeliano ha detto di aver bombardato un lanciarazzi situati a 300 metri dall’ospedale Al Wafa, a nord della Striscia. L’ospedale sarebbe satto danneggiato. I video e le foto dell’ospedale
AGGIORNAMENTO ore 12.15 – LA PROPOSTA FRANCESE: “FORZA DELLA UE AL CONFINE TRA GAZA E ISRAELE”
Il governo francese ha presentato all’Unione Europea una proposta che, secondo il ministro degli Esteri Fabius, sarebbe già stata accolta con favore dall’Egitto e altri paesi arabi: l’invio di un team della Eubam (European Union Border Assistance Mission) al confine tra Gaza e Israele.
AGGIORNAMENTO ore 11.40 – TRE MORTI A KHAN YOUNIS. ISRAELE: “ERANO TERRORISTI”
Altri tre palestinesi hanno perso la vita a Khan Younis, quando l’auto su cui viaggiavano è stata colpita da un missile israeliano. Secondo l’esercito di Tel Aviv si è trattato di un attacco mirato contro miliziani, fonti palestinesi ribattono che si trattava di civili.
AGGIORNAMENTO ore 11.00 – FUOCO DI ARTIGLIERIA ISRAELIANO AL CONFINE NORD, VERSO BEIT LAHIYA
L’esercito israeliano sta sparando con l’artiglieria verso l’area di Beit Lahiya, a nord della Striscia. Secondo fonti militari si tratta di un’azione volta a “incoraggiare la popolazione a evacuare”. Il quotidiano israeliano Haaretz riporta il commento di fonti interne al Ministero degli Interni di Gaza che inviterebbe i residenti a non lasciare le proprie case perché “si tratta di avvertimenti volti a creare il caos e la confusione”.
AGGIORNAMENTO ore 10.30 – 75 BOMBARDAMENTI NELLA NOTTE, IL TOTALE SALE A 1.825 RAID IN 8 GIORNI
————————————————————————————————————————–
dalla redazione
Gerusalemme, 16 luglio 2014, Nena News – Nella notte il numero delle vittime palestinesi ha superato le 200 unità: 202 i morti dopo otto giorni di offensiva israeliana, “Barriera Protettiva). L’aviazione israeliana ha colpito le case di diversi leader di Hamas e Jihad Islamica, tra cui l’ex ministro degli Interni Fathi Hamad, il parlamentare Ismail al-Ashqar, il leader Mahmoud al-Zahar e Abdullah al-Harazin, quest’ultimo membro della Jihad Islamica. Un messaggio chiaro ai due gruppi che ieri per la prima volta hanno rivendicato azioni comuni nel lancio di razzi contro il territorio israeliano.
Una notte terribile, soprattutto a Gaza City, dove ieri sera migliaia di telefonate registrate dell’esercito israeliano avvertivano 100mila persone dei quartieri di Zeitoun e Shuja’iyya di evacuare le proprie case. A ricevere la telefonata di avvertimento anche il dottor Aishi, direttore dell’ospedale di Al Wafa, l’unico centro di riabilitazione della Striscia, che ospita 17 pazienti di cui 15 in coma. A tutti lo stesso messaggio: lasciate la zona entro le 8 di questa mattina.
A livello diplomatico, è l’ANP che continua a tessere le tele di una tregua che taglia fuori Hamas. Oggi il presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas vola al Cairo per incontrare il presidente egiziano Al-Sisi, per poi recarsi in Turchia e parlare con il premier Erdogan. In entrambi i casi, la questione trattata sarà come implementare la tregua con Israele. Nessuno però pensa di includere la diretta interessata, ovvero Gaza. Come sottolineato da un leader dell’OLP rimasto anonimo, “egiziani e ANP stanno umiliando Hamas, che non è mai stata consultata sui termini della tregua, un accordo che ignora Hamas”.
Ieri sera al no alla tregua da parte di Hamas ha risposto il premier Netanyahu, prima della riunione in consiglio dei ministri: Bibi ha promesso un’escalation dell’operazione militare dopo il fallimento del tentativo di negoziato dell’Egitto, negoziato a senso unico in cui il movimento islamista non è stato consultato. “Hamas non ci lascia altra scelta, se non intensificare la campagna – ha detto Netanyahu – E’ così che raggiungiamo il nostro obiettivo, portare la pace ai cittadini israeliani e danneggiare il gruppo terrorista.
Ma Netanyahu combatte anche all’interno del suo esecutivo: licenziato il vice ministro della Difesa e membro del Likud, Danny Dalon, per aver criticato il tentativo di tregua. “E’ inconcepibile che un vice ministro della Difesa attacchi la leadership del paese mentre è in corso una campagna militare”. Il messaggio che invia Bibi è chiaro: al comando ci sono io. Nena News