L’ex presidente egiziano è stato condannato per l’evasione di prigione del 2011. La pena è stata comminata per altri 98 imputati. Di questi, solo 6 sono nelle mani delle autorità egiziane
Roma, 16 giugno 2015, Nena News – L’ex presidente egiziano Mohammed Morsi è stato condannato a morte stamane per essere evaso di prigione nel 2011. La sentenza di oggi – per cui è ammesso appello – conferma il giudizio preliminare emesso lo scorso 16 maggio.
La pena capitale è stata comminata ad altre 98 persone (oltre a Morsi). Dei condannati, però, solo 6 sono detenuti, gli altri 93 sono infatti latitanti. Tra quelli posti sotto arresto oltre a Morsi vi è la guida suprema della Fratellanza musulmana Mohammed Badie e le importanti figure del movimento islamico Saad el-Katatni, Rashad Bayoumi e Essam el-Erian.
Tra i condannati in contumacia vi è il noto predicatore Yusef el-Qaradawi.
Lo scorso 16 maggio, la corte ha emesso una sentenza preliminare di morte contro Morsi e altre 105 persone per l’evasione dalla galera di Wadi Natrun. Durante la rivoluzione del gennaio 2011, gli imputati sono stati accusati di aver danneggiato e bruciato gli edifici della prigione, di omicidio, tentato omicidio, furto di armi dalla prigione, liberazione di prigionieri prima di scappare dalla struttura carceraria. Secondo l’accusa tra i prigionieri che scapparano allora vi erano membri della Fratellanza, del movimento islamico palestinese Hamas, del libanese Hezbollah, oltre a jihadisti e criminali.
Secondo i procuratori più di 800 combattenti provenienti da Gaza si erano infiltrati in Egitto e avevano fatto irruzione in tre prigioni con granate e armi rapendo 4 poliziotti e uccidendone degli altri.
Sempre stamattina la stessa corte ha condannato Morsi alla prigione a vita per accuse relative a spionaggio a favore di potenze estere – tra cui Hamas, gli Hezbollah libanesi e le guardie rivoluzionarie iraniane – per destabilizzare l’Egitto. Nena News
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