Colpa di Hamas o di Israele? La tregua non è stata estesa, mentre dalle macerie delle case bombardate in un solo giorno sono stati trovati 151 corpi. Oltre mille le vittime. Grande manifestazione di protesta a Tel Aviv.
AGGIORNAMENTI:
ore 22.30 – MESHAAL: “PRONTI A COESISTERE CON GLI EBREI, MA NON CON GLI OCCUPANTI”
Il leader dell’ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, ha detto oggi che il movimento è pronto a “coesistere con gli ebrei” ma non a tollerare “gli occupanti”. In un’intervista con l’emittente americana PBS, rilasciata a Doha, Meshaal è tornato a chiedere l’accettazione dei punti presentati per una tregua duratura con Israele: “Non siamo fanatici e non siamo fondamentalisti. Non stiamo combattendo gli ebrei, non combattiamo nessuna razzi. Noi combattiamo l’occupazione. Quando esisterà uno Stato di Palestina, questo deciderà se riconoscere o meno lo Stato di Israele.
Dopo la richiesta di Hamas, tramite l’Onu, di un cessate il fuoco di 24 ore in previsione dell’Eid, la festa che chiude il mese di Ramadan, Israele ha rifiutato bombardando oggi Rafah a sud, Jabaliya a nord e il confine est.
ore 22.15 – OBAMA AL TELEFONO CON NETANYAHU: “SUBITO CESSATE IL FUOCO INCONDIZIONATO”
Il presidente statunitense Obama ha parlato oggi al telefono con Netanyahu, reiterando il diritto di Israele di difendersi e chiedendo l’immediato e incondizionato cessate il fuoco con Hamas, sulle basi dell’accordo del novembre 2012. Intanto, il segretario di Stato Kerry – dopo il fallimento della proposta di tregua, rifiutata venerdì da Israele – è tornato a Washington.
ore 21.30 – 40 BOMBARDAMENTI DALLA FINE DEL CESSATE IL FUOCO. ESERCITO: “RISPONDIAMO AL FUOCO”
Nelle ultime 24 ore, dopo la fine del cessate il fuoco di 12 ore di ieri, Israele ha bombardato 40 volte la Striscia. Secondo l’esercito i comandanti delle varie unità impiegate hanno ricevuto l’ordine di rispondere al fuoco dei miliziani, ovvero di bombardare solo a seguito di missili lanciati verso il territorio israeliano. Proseguono, invece, normalmente le operazioni di distruzione dei tunnel.
ore 20.00 – NAZIONI UNITE: 200MILA RIFUGIATI NELLE SCUOLE UNRWA
Continua a salire il numero di sfollati a Gaza. Solo nelle scuole dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, sono ospitate in condizioni estremamente precarie 200mila persone. Moltissime quelle che hanno cercato rifugio a case di amici o parenti. Sotto i dati dell’Ocha, agenzia Onu.
ore 19.45 – L’EGITTO DISTRUGGE 13 TUNNEL SOTTERRANEI
Ad aggravare la già tragica emergenza umanitaria della Striscia di Gaza è stato oggi l’esercito egiziano che ha distrutto 13 tunnel tra il territorio egiziano e Gaza. I tunnel distrutti dal 3 luglio scorso, dalla deposizione del presidente islamista Morsi, sono 1.639.
ore 19.00 – SALE A 1.062 IL NUMERO DELLE VITTIME. ANCORA MOLTI MORTI SOTTO LE MACERIE
Ore 17:00 – SI E’ RIUNITO IL GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO
Mezz’ora fa si è riunito il Gabinetto di sicurezza israeliano per discutere di quanto sta accadendo a Gaza.
Due razzi palestinesi sono esplosi in un’area agricola ad Eshkol. Un israeliano è stato leggermente ferito a Be’er Sheva ed è stato portato in ospedale.
Ore 16:25 – NETANYAHU ALLA RETE CBS: “NOI NON COLPIAMO I CIVILI”
Intervistato oggi dalla rete statunitense CBS nel programma “Face the Nation”, il Premier israeliano Netanyahu ha detto che i gruppi armati palestinesi stanno usando i civili come “scudi umani” . Israele, secondo il primo ministro, non sta colpendo i civili. Hamas vuole che il loro numero aumenti per motivi di propaganda di fronte alle telecamere. Per Netanyahu, i palestinesi dovrebbero essere screditati e disarmati.
Il sistema “Iron Dome” ha intercettato 4 missili su Kyriat Gat, il quinto è esploso in un’area aperta. Non si segnalano danni. Le sirene hanno suonato a Hof Ashkelon. Una donna sarebbe stata leggermente ferita dopo che un colpo di mortaio ha colpito la sua casa a Sha’ar HaNegev.
Ore 15:50 – JERUSALEM POST: “86.5% ISRAELIANI DICE NO A CESSATE IL FUOCO CON HAMAS”.
Secondo il Jerusalem Post, l’86,5% degli israeliani è contrario ad un cessate il fuoco con Hamas.
Intanto tra una tregua ed un’altra, il bilancio resta pesantissimo: 12 palestinesi uccisi, 24 feriti, 2 morti per le ferite riportate, 500 colpi di cannone e 26 raidi aerei. 17 razzi e 45 colpi di mortaio da parte dei gruppi armati palestinesi.
ore 15:35 – ISRAELE: “NO AL CESSATE IL FUOCO UMANITARIO”
Israele ha rifiutato la proposta di Hamas e Onu per un cessate il fuoco umanitario. A comunicarlo è stato poco fa un ufficiale israeliano. Decisione che non sorprende. In una intervista alla CNN, il Premier israeliano Netanyahu aveva accusato il movimento islamico di chiedere da un lato la tregua mentre dall’altro continuava a sparare razzi.
ore 15:30 PIANO KERRY PER CESSATE IL FUOCO NON PIACE A TEL AVIV
Il cessate il fuoco, proposto dal Segretario di Stato Usa John Kerry e presentato venerdì alle autorità israeliane, promuove l’apertura dei valichi di confine tra Gaza e Israele e assicura “uno sviluppo economico” ai palestinesi della Striscia. A riferirlo è il quotidiano israeliano Ha’Aretz
Secondo il documento chiamato “accordo quadro per un cessate il fuoco umanitario a Gaza” una tregua durevole permetterà il “trasferimento di fondi a Gaza per pagare i salari degli impiegati pubblici” e affronterà “i problemi relativi alla sicurezza”.
Israele non potrà distruggere i tunnel durante la fase iniziale del cessate il fuoco. Inoltre non c’è alcun riferimento esplicito alla smilitarizzazione delle fazioni palestinesi di Gaza. Secondo quanto riferisce Ha’Aretz, le autorità di Tel Aviv sarebbero “rimaste sotto schock” quando hanno visto che non c’era alcun riferimento alla sicurezza dello stato ebraico.
Un collaboratore di Kerry ha respinto però le critiche che piovono da Tel Aviv: “non c’è né foglio, né proposta. Il piano è basato sull’iniziativa egiziana che Israele ha accolto”. “Se ora si oppongono – ha aggiunto – si oppongono al loro stesso piano”.
ore 14:00 – SERRY (ONU): “ISRAELI ACCETTI LA RICHIESTA DI HAMAS”
Commentando la proposta delle fazioni palestinesi per un cessate il fuoco umanitario di 24 ore, l’inviato Onu Robert Serry ha invitato Tel Aviv “ad accettare la richiesta di Hamas”. “Spero – ha detto l’alto diplomatico – che il governo israeliano accetti la pausa umanitaria ora che Hamas è favorevole ad una pausa incondizionata”.
Ma l’inviato delle Nazioni Unite ha subito chiarito: “voglio sottolineare, però, che la tregua umanitaria non è il cessate il fuoco a lungo termine che affronterà tutte i nodi da sciogliere”. Serry ha poi lanciato un monito: “noi invitiamo entrambe le parti ad approfittare della pausa per iniziare a negoziare. Non riusciremo ad estendere ancora le pause umanitari” .
ore 13:30 – RICHIESTA FAZIONI PALESTINESI PER CESSATE IL FUOCO UMANITARIO DI 24 ORE
L’inviato dell’Onu Robert Serry ha consegnato ad Israele una richiesta di Hamas per un cessate il fuoco umanitario di 24 ore. A rivelarlo è stato un ufficiale israeliano che ha preferito mantenere l’anonimato. “Rispondendo all’intervento delle Nazioni Unite, considerando la situazione della nostra gente e in occasione dell’Eid, le fazioni della resistenza sono d’accordo ad un cessate il fuoco umanitario di 24 ore che abbia inizio alle 2 del pomeriggio di domenica” ha detto alla Reuters Sami Abu Zuhri, il portavoce di Hamas.
Al momento Israele non ha ancora dato una risposta. La decisione verrà presa nella riunione del Gabinetto di Sicurezza convocato per il tardo pomeriggio di oggi.
Il Ministro dell’Economia, Naftali Bennet, ha detto che bisogna continuare l’operazione militare israeliana. “Hamas – ha scritto sul suo account di Facebook – è stata duramente colpita, ma non è stata distrutta. Possiamo concludere con il fronte di Gaza una volta e per sempre”.
Secondo fonti locali, 8 palestinesi sono stati uccisi da stamattina nei raid aerei di Tel Aviv (30 i feriti). In un attacco missilistico israeliano morti due palestinesi che erano in sella ad una moto. Il capo della Jihad islamica di Khan Yunis è stato ucciso poco fa in un bombardamento. A riferirlo è il quotidiano Ha’Aretz.
Continuano a suonare le sirene nelle cittadine israeliane a confine con la Striscia.
Ore 12:25 – SINDACATO PILOTI LUFTHANSA: “NO A RIPRESA VOLI PER TEL AVIV”
Il sindacato tedesco dei piloti ha protestato contro la decisione della Lufthansa di riprendere i voli verso Tel Aviv. A riferirlo è il canale settimo israeliano (Arutz Sheva).
Forti bombardamenti nella parte orientale della Striscia (e nel quartiere di ash-shajaiyya di Gaza). Colpito anche un edificio nel campo profughi al-Shati nella parte occidentale di Gaza.
Secondo fonti locali i soldati di Tel Aviv avrebbero sparato ad un gruppo di palestinesi che provavano a ritornare nelle loro case ad est del quartiere ash-Shajaiyya.
Suonano le sirene nelle cittadine israeliane vicine al confine con la Strisci
ore 11.40 – NELLA BOZZA DI TREGUA DI KERRY NON SI PARLA DELLA SICUREZZA DI ISRAELE
Secondo il quotidiano israeliano Ha’aretz, che avrebbe ottenuto la bozza di tregua proposta dagli Stati Uniti, non si menziona la sicurezza di Israele né la demilitarizzazione dei missili di Gaza. Si impedirebbe anche a Tel Aviv di demolire i tunnel nei sette giorni di cessate il fuoco.
ore 11.15 – ATTUALE BILANCIO DELLE VITTIME: 1.053
ore 11.00 – ALTRE TRE VITTIME PALESTINESI. ISRAELE: “NON ABBIAMO UCCISO NESSUNO NELLA SCUOLA DELL’UNRWA”
L’esercito israeliano ha rigettato ufficialmente l’accusa di aver ucciso 15 palestinesi nel bombardamento della scuola dell’Unrwa di Beit Hanoun, giovedì scorso. Secondo quanto riferito alla stampa, l’esercito avrebbe risposto con colpi di mortaio al lancio di missili anti-tank da parte di miliziani palestinesi. Quando avrebbero sparato, la scuola era vuota e così il cortile: questa la conclusione di un’inchiesta interna all’esercito.
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Diretta di ieri, sabato 26 luglio
dalla redazione
Gerusalemme, 27 luglio 2014, Nena News – Il cessate il fuoco è durato solo 12 ore, nonostante i tentativi di estensione di altre quattro ore, fino alla mezzanotte di ieri sera. Dopo le 19 italiane, le forze israeliane hanno aperto il fuoco e ucciso, secondo il Ministero della Salute di Gaza, un uomo di 36 anni, Naem Abd al-Aziz Abu Thaher, 36, a Deir al-Balah. Bombe anche su Rafah.
La portavoce dell’esercito israeliano ha affermato che due missili sono stati lanciati dalle Brigate al-Qassam verso Tel Aviv alle 19.40, 40 minuti dopo la fine ufficiale della tregua. Le voci di un accordo di estensione di altre 4 ore non sono così state confermate. Contrastanti le voci su un’estensione di 24 ore della tregua di ieri: alcuni media riportano le dichiarazioni del portavoce di Hamas, Abu Zuhri, che si diceva d’accordo con un altro giorno di cessate il fuoco. Secondo altre fonti, il governo israeliano ha ordinato la ripresa dei bombardamenti dopo che Hamas non ha accettato l’estensione. Ieri sera il gabinetto di sicurezza israeliano aveva accettato il prolungamento della tregua di 4 ore su richiesta dell’Onu, ma le fazioni palestinesi hanno rifiutato definendolo non valido in quanto “i carri armati militari sarebbero rimasti dentro la Striscia e ai residenti non sarebbe stato possibile raggiungere le proprie case liberamente”.
Intorno alle richieste di Hamas, si sono stretti anche Jihad Islamica e Fronte Popolare che hanno dichiarato “inaccettabile un cessate il fuoco che non prevede il rispetto delle richieste della resistenza”.
Sale intanto il numero delle vittime palestinesi: dalle macerie delle case di Shajaiye e altre comunità che nei giorni precedenti sono state duramente colpite, i soccorritori hanno trovato oltre 150 corpi, facendo così salire il bilancio a oltre mille vittime. Quasi 6mila i feriti. Aumentano i morti anche tra i soldati israeliani: secondo fonti militari israeliane, sarebbero 43 i soldati uccisi durante l’offensiva contro Gaza.
E mentre tra le righe dei media israeliani, compare la notizia delle rivelazioni riportate dal corrispondente della BBC, Donnison (il portavoce della polizia israeliana, Micky Rosenfeld avrebbe rivelato che dietro il rapimento dei tre coloni il 12 giugno scorso non c’era Hamas, ma una cellula isolata), una piccola parte della società israeliana dice no all’attacco contro Gaza. Ieri sera a Tel Aviv 5mila persone hanno marciato nonostante i tentativi della polizia di impedire la protesta. Durante la giornata le forze di polizia hanno bloccato autobus provenienti da Haifa e Gerusalemme e minacciato di arrestare chiunque avesse preso parte alla manifestazione. Il movimento pacifista ha marciato comunque, con numeri molto elevati per una protesta a Tel Aviv, portando cartelli con su scritto “Basta occupazione” e “Stop al massacro di Gaza”. Quattro gli arrestati. Nena News
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