La storyteller giordano-palestinese rifugge da storie tradizionali di donne che ambiscono al matrimonio quale unica via alla mobilità sociale ma riflette i cambiamenti sociali avvenuti e in quelli in atto
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 8 marzo 2018, Nena News – Sally Shalabi è una giovane storyteller giordano-palestinese che narra e interpreta storie centrate sulle donne. Sally Shalabi – come racconta la giornalista Marta Bellingreri su “Al-Monitor, ha rivoluzionato i criteri del racconto in forma orale, portando sulla scena donne che svolgono un ruolo attivo nel contesto di appartenenza, che agiscono con consapevolezza e forte ironia.
Shalabi rifugge da storie tradizionali di donne che ambiscono al matrimonio quale unica via alla mobilità sociale: “Quello tradizionale, non è il genere narrativo che prediligo”, dichiara Shalabi come racconta la giornalista Marta Bellingreri sul portale d’informazione Al-Monitor (https://www.al-monitor.co
Incidendo sulle dinamiche comportamentali contenute nei racconti della tradizione, la trama narrativa ne viene modificata e, le donne cui si dà risalto, appaiono rafforzate, nell’ottica emotiva e decisionale, ripercorrendo i cambiamenti sociali in atto :“Noi vogliamo una società intelligente, dice Sally Shalabi, non una società carina”.
Shalabi descrive attraverso queste parole, il suo approccio allo storytelling:” Per prima cosa, leggo la storia, poi ci ‘gioco': posso, ad esempio, allungarla, approfondire uno o più personaggi, dar loro una nuova voce o una vita più interessante, o appiattirne alcuna”. La storia di partenza non ha forma scritta, non è un romanzo, ma costituisce parte della tradizione orale. Essa esprime sentimenti e cambiamenti: storie e personaggi sono vivi!”.
La storyteller ha animato molti centri culturali di Amman e visitato alcuni campi di rifugiati siriani, stupendosi della partecipazione mostrata non solo dai bambini, ma anche dagli adulti, adducendo questo atteggiamento allo spazio di immaginazione che il genere della narrazione orale è in grado di creare, dato che, non si tratta solo di pura performance della durata di 30-45 minuti, bensì di creazione di nuovi spazi del pensiero.
In molte culture, compresa quella araba, quella dello storyteller è una professione molto diffusa, che dà origine a una comunità artistica che non solo svolge funzioni di intrattenimento, ma produce cultura e coesione sociale, com’è avvenuto durante il mese del Ramadan nel 2017, quando Sally Shalabi ha incontrato il suo pubblico dopo l‘iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno, e molte persone hanno preferito ascoltare le sue storie piuttosto che guardare i programmi televisivi. Nena News