Per una settimana vi proporremo ogni giorno una foto scattata dalla nostra collaboratrice Federica Iezzi a Sana’a. Sette foto per raccontare la vita quotidiana in un paese martoriato dalla guerra
Testo e foto Federica Iezzi
Sana’a (Yemen), 5 giugno 2017, Nena News – All’al-Sabeen Maternity and Child Hospital di Sana’a, Fatima incuriosita ci chiede “Perchè la mia bambola ha due gambe e io no?” Lei non si ricorda nulla di quell’esplosione folle che ha portato via sua madre e l’ha lasciata alle cure della nonna.
Almeno 6.000 persone, tra cui più di 2.000 bambini, in Yemen convivono forzatamente con una disabilità legata agli effetti di esplosioni e bombardamenti. Almeno 350.000 bambini non frequentano la scuola come conseguenza diretta del conflitto e un totale di due milioni di bambini sono attualmente fuori anno scolastico.
E sono proprio le persone con disabilità che si trovano ad affrontare i rischi di abbandono, negligenza e mancanza di pari accesso a prodotti alimentari e sanitari durante i conflitti e gli spostamenti.
Il report diffuso dall’OCHA sui bambini torturati dalle mine antiuomo ricorda che negli anni ‘60 il confine tra nord e sud del Paese era disegnato da esplosioni. A partire dal decennio scorso, forze militari e governative sono state accusate di utilizzare le mine terrestri nel villaggio di Sa’ada nel nord, nel sud del governatorato di Abyan, a Sana’a e dintorni, e nel governatorato di Hajjah, sulla costa nord-occidentale del Paese. Nena News
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