Un gruppo di palestinesi ha provato a passare la barriera di separazione per raggiungere la moschea di al-Aqsa nell’ultimo venerdì di Ramadan. I militari israeliani aprono il fuoco: un ucciso e un ferito. Un’altra vittima nella Città Santa: un 19enne accusato di voler accoltellare due israeliani
della redazione
Roma, 31 maggio 2019, Nena News – Un ragazzo palestinese di 16 anni, Abdullah Ghait, è stato ucciso questa mattina al checkpoint di Mazmouriya, tra Betlemme e Gerusalemme, vicino al villaggio di Dar Salah, dall’esercito israeliano.
Stava tentando – riportano i media palestinesi – di entrare nella Città Santa per raggiungere la Moschea di al-Aqsa per la preghiera del venerdì, l’ultima di Ramadan. Ai palestinesi della Cisgiordania e di Gaza è vietato dalle autorità israeliane di entrare a Gerusalemme e in territorio israeliano, se non con un permesso rilasciato da Tel Aviv. Ma solo una minima parte dei residenti lo ottiene, attualmente circa 40mila su 2,5 milioni di palestinesi della Cisgiordania e due milioni a Gaza.
E’ stato ferito all’addome anche un secondo giovane, il 21enne Mu’men Abu Tabeesh, parte del gruppo di palestinesi che stava tentando l’attraversamento “illegale” del muro di separazione per le autorità israeliane. Abdullah Ghait è stato colpito al petto ed è stato lasciato a terra fino a quando l’ambulanza è riuscito a portarlo in ospedale al-Hussein di Betlemme. Ma qui è stato dichiarato morto. Entrambi i giovani provengono da al-Fawwar, campo profughi a Hebron.
Nelle stesse ore un altro palestinese, di 19 anni, è stato ucciso nella città vecchia di Gerusalemme. Secondo la polizia, il fuoco è stato aperto perché il giovane avrebbe tentato di accoltellare due israeliani. Come spesso accaduto in questi anni, caratterizzati da tentati e riusciti accoltellamenti, a volte solo presunti o come mostrato da foto e video orchestrati ad arte, le forze israeliane applicano la regola dello “shot to kill”, sparare per uccidere, senza tentare di arrestare il presunto aggressore, come denunciato da numerose organizzazioni per i diritti umani.
L’uccisione dei due giovani palestinesi potrebbe aprire a una giornata di tensioni: a Gerusalemme gli israeliani celebrano quella che definiscono la “riunificazione” della città, ovvero l’occupazione della zona est nel giugno 1967. In risposta a Gaza il movimento islamico Hamas, governo della Striscia, ha fatto appello a una mobilitazione di massa lungo le linee di demarcazione con Israele a difesa di Gerusalemme.