In questo romanzo degli anni 60, Ghassan Kanafani, icona della cultura palestinese, non parla solo della catastrofe che ha colpito il suo popolo, ma ci racconta di due diaspore: quella ebraica e quella palestinese.
di Cristina Micalusi
Roma, 1 giugno 2014, Nena News – “Ritorno ad Haifa” di Ghassan Kanafani si inserisce pienamente nella “letteratura della resistenza”, anzi proprio il suo autore è il primo a parlarne quando nel 1967 scrisse <La Letteratura della Resistenza nella Palestina Occupata> in cui sottolineava il valore politico e letterario dei grandi poeti palestinesi a lui contemporaneo.
Altri intellettuali della diaspora, pubblicarono simili lavori, inaugurando quella che sarà chiamata la letteratura della resistenza, che costituì la reale continuazione dell’opera degli intellettuali della generazioni precedenti. Nella prefazione al libro il professor Francesco Gabrieli invita a leggere senza pregiudizi queste pagine piene di tanta umanità. E’ la prima volta che un autore palestinese non parla solo della sventura del suo popolo, ma ci racconta di due diaspore: quella ebraica e quella palestinese. Passione e forza emotiva sono alla base di questo toccante racconto di Ghassan Kanafani.
Il protagonista Said, un palestinese di Haifa, torna nella sua città dopo vent’anni di esilio, solo pe rivedere la casa abitata nel frattempo da una famiglia polacca scampata ad Aushwitz. Il dialogo tra l’israeliano e l’arabo si baserà su uno scambio civile di idee, con lo sfondo la tragedia di chi torna a riabbracciare i luoghi amati e le persone care. Ma questo ritorno non sarà ricompensato da un felice incontro o dal ritrovamento dei parenti. In questo libro, Kanafani osserva in profondità il cuore umano, sottolineando le sue diverse reazioni di fronte ai ricordi, ai rimpianti e alle speranze.
Ghassan Kanafani è stato l’intellettuale, il giornalista e lo scrittore palestinese che ha raccontato le vicissitudini del suo popolo prendendo parte alla politica attiva della Palestina. Nato ad Acri nel 1936 da una famiglia della borghesia araba, nel 1948 in seguito alla nascita della stato d’Israele, subì le problematiche di migliaia di connazionali. Rifugiatosi in un primo tempo in Libano con la famiglia, si trasferì più tardi in Siria.
Nel 1953 a Damasco frequentò l’università, pubblicò i primi racconti e lavorò come insegnante per l’ UNRWA, l’agenzia ONU per l’aiuto ai profughi palestinesi. In questo periodo conobbe George Habash, leader del movimento nazionalista arabo successivamente fondatore del Movimento Popolare di Liberazione del Popolo Palestinese. Nel 1960 si stabilì a Beirut dove intraprese una brillante carriera giornalistica e politica che culminò con la direzione, nel 1969, di al-Hadaf organo ufficiale del FPLP. Fu assassinato nel 1972 a Beirut con un ordigno esplosivo, insieme alla nipote sedicenne, Lamis. L’opinione più diffusa sostiene che si sia trattato di una ritorsione del Mossad contro un attentato terroristico in Israele attribuito al FPLP, di cui Kanafani era portavoce.
Titolo: Ritorno ad Haifa
Autore: Ghassan Kanafani
Traduzione e introduzione: Isabella Camera d’Afflitto
Editore: Rispostes
Anno: 1984
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