Si vota solo in Cisgiordania per il rinnovo di 145 amministrazioni locali. Tuttavia i 4.411 candidati presenti in 536 liste elettorali appartengono in gran parte al partito Fatah. Hamas, Jihad e Fplp boicottano le elezioni.
della redazione
Ramallah, 13 maggio 2017, Nena News – Urne aperte oggi in Cisgiordania, fino alle 19 locali, per consentire a circa 1 milione e centomila palestinesi aventi diritto al voto di rinnovare 145 amministrazioni locali. Tuttavia i 4.411 candidati presenti in 536 liste elettorali appartengono in gran parte al partito Fatah, spina dorsale dell’Autorità nazionale palestinese a Ramallah. Quelle che dovevano essere le prime elezioni con la partecipazione di tutte le componenti politiche palestinesi invece vedono il boicottaggio dei movimenti islamici Hamas e Jihad e della principale formazione di sinistra, il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp).
Previsto inizialmente per lo scorso 8 ottobre, il voto fu bloccato per ordine della Corte di Cassazione a Ramallah (Cisgiordania) a causa di un ricorso per la mancata partecipazione dei palestinesi residenti a Gerusalemme Est e, soprattutto, in risposta alla esclusione di alcune liste vicine a Fatah decisa dai giudici nella Striscia di Gaza, territorio controllato da Hamas. In seguito la Corte di Ramallah hanno sentenziato la “illegalità” dei giudici di Gaza, incaricati di monitorare il voto, decretando così l’esclusione della Striscia dal voto. Immediata è stata la decisione di Hamas di boicottare le urne assieme al Jihad che lo aveva annunciato sin da subito. In seguito è giunto anche il boicottaggio da Fplp in reazione ad abusi e violazioni della libertà di espressione e manifestazione politica compiute dalla polizia dell’Anp, e in protesta contro la cooperazione di sicurezza tra i servizi di sicurezza palestinesi e l’Esercito israeliano.
I risultati delle votazioni, che, alla luce dei boicottaggi, riconfermeranno Fatah alla guida delle amministrazioni comunali più importanti della Cisgiordania. Secondo l’opinione di non pochi palestinesi, sulla decisione dello scorso autunno presa dai giudici di Ramallah di rinviare le elezioni e di escludere Gaza, avrebbero pesato anche le previsioni di successi delle liste islamiste in diversi centri abitati. Nena News