Approvato ieri un emendamento al codice penale israeliano che punirà severamente i palestinesi che lanceranno pietre contro obiettivi israeliani. Continuano le “visite” dell’estrema destra israeliana alla Spianata delle Moschee
di Roberto Prinzi
Roma, 3 novembre 2014, Nena News – Ieri il governo israeliano ha approvato un emendamento al codice penale israeliano che punirà severamente (fino a 20 anni di reclusione) i palestinesi che lanceranno pietre contro obiettivi israeliani.
“Israele sta agendo con forza contro i terroristi, contro chi lancia le pietre, le bombe molotov e i petardi” ha dichiarato il Primo Ministro dello stato ebraico, Benjamin Netanyahu, durante l’incontro settimanale del suo gabinetto. Secondo il Premier israeliano l’emendamento mira a restaurare “la pace in tutte le zone di Gerusalemme”. “Ci impegneremo a riportare la sicurezza in ogni parte della nostra capitale attraverso un imponente schieramento di forze [dell’ordine] e una legislazione aggressiva ” ha tuonato il leader del partito di destra Likud.
La legge prevederà anche pene fino a cinque anni per chi lancerà pietre contro le macchine della polizia ostacolando così il lavoro delle forze di sicurezza israeliane.
Recentemente la linea del tram leggero e i reparti della polizia israeliana sono stati colpiti frequentemente dai palestinesi come forma di ritorsione per le violazioni, gli arresti e le uccisioni compiuti dagli israeliani nei territori occupati di Gerusalemme est e della Cisgiordania.
Le tensioni in città si sono acutizzate dopo il rapimento e uccisione del giovane palestinese Mohammed Abu Khdeir compiuto da un gruppo di coloni agli inizi di luglio. L’omicidio del ragazzo ha dato il via a duri scontri tra i palestinesi e le forze dell’ordine israeliane. Scontri che si sono intensificati durante i 51 giorni dell’offensiva “Margine Protettivo” (iniziata l’8 luglio) che ha causato la morte di più di 2.100 palestinesi nella Striscia di Gaza.
La tensione è andata aumentando a settembre dove si sono intensificate quelle che Israele definisce “visite” (i palestinesi le chiamano “provocazioni”) degli estremisti ebrei sulla Spianata delle Moschee [terzo luogo sacro dell’Islam, ndr]. L’ingresso dei coloni al “Monte del Tempio” (Haram al-Sharif per i musulmani) ha causato scontri violenti in cui decine di palestinesi sono stati feriti e arrestati. Una settimana fa aveva suscitato sdegno e rabbia tra i palestinesi la “visita” alla Spianata del sindaco di Gerusalemme Nir Barakat. Oltre ai coloni hanno goduto del “tour turistico” anche due esponenti del governo: ieri è stato il turno di Moshe Feiglin leader di “Leadership ebraica” [fazione del partito di Likud, ndr] e oggi quello di Moalem Refaeli di “Casa Ebraica” . Ingente, come al solito, il numero delle forze dell’ordine israeliane a protezione della parlamentare. Nena News
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