Nel primo romanzo dell’autrice Khulud Khamis, la “sposa del mare” fa da sfondo alla vita della giovane palestinese Maisoon, alle condizioni di vita dei palestinesi cittadini israeliani e all’amicizia con l’israeliana Amalia
di Cristina Micalusi
Roma, 15 febbraio 2016, Nena News – Protagonista del libro di Khulud Khamis è Maisoon, ragazza palestinese che vive ad Haifa, Israele. Non è religiosa, anzi dichiaratamente atea, ha un compagno musulmano, che sembra immerso da una grande apatia, e stringe, allo stesso tempo, un’amicizia forte ma forse qualcosa di più con una ragazza, Shahd, che vive nei Territori Occupati.
Al centro de “I Frammenti di Haifa” è proprio la difficile condizione di vita dei palestinesi con cittadinanza israeliana. Condizione molto difficile, considerata ambigua, perché c’è chi li considera dei traditori della causa palestinese, e chi invece la quinta colonna palestinese in Israele. Ed è molto complicata la costruzione della loro identità, rispetto ai palestinesi che vivono, per esempio, a Ramallah, o nella diaspora. Invece gli arabo-israeliani sentono una fortissima identità palestinese e sono una comunità che rappresenta più di un quinto della popolazione israeliana.
È comunque un’identità molto cambiata dal ’48 in poi specialmente ad Haifa, che è la vera protagonista del romanzo, simbolo stesso di questa identità. Denominata dai palestinesi “la sposa del mare”, è stata un porto importantissimo nella storia palestinese, è stata anche il luogo dov’è partita la rivolta araba del 1936/ 1939. Protagonista anche per un altro autore israeliano di lingua araba Sami Michael che descrive lo stesso quartiere di Haifa usato da Khamis per ambientare questa introspezione dei palestinesi d’Israele.
L’inizio del testo è un ricordo della nonna di Maisoon, racconto di un passato impresso come una pietra nel corpo di tutti i palestinesi. La nonna racconta a Maisoon il motivo del suo nome, quando nella battaglia della fine di aprile del 1948, vide una donna che era impazzita per i bombardamenti e lei nel rincorrerla, per aiutarla insieme al suo bambino Majed, che sarà il padre di Maisoon, perde la bimba che aveva in grembo e che avrebbe voluto chiamarla Maisoon.
Majed ha ridato alla madre la figlia mai avuta e questo racconto si collega alla fine del libro dove l’altro personaggio Shahd spiega come i palestinesi dei Territori Occupati riescono a vivere grazie alla speranza, perché se non avessero quella non potrebbero continuare a farlo. A rappresentare questa speranza anche la proprietaria del negozio, israeliana, che vende i gioielli di Maisoon e grazie a lei conoscerà il problema dei palestinesi, perché c’è un problema di mancanza di conoscenza della vita del popolo palestinese. Mentre da parte araba si conosce molto bene la realtà israeliana, si conosce il carcere, i check point, gli uffici postali, la lingua.
Alla fine di questo romanzo, proprio nel personaggio israeliano che si chiama Amalia , che ha la stessa radice dell’arabo Amal- Speranza, è la parola che fa da filo conduttore a tutto il testo. Il rapporto di lavoro tra Maisoon e Amalia diventa paritario, così si può intravedere come soluzione del cosiddetto conflitto arabo-israeliano la creazione di un solo Stato, per molti impossibile ma che forse può assicurare i diritti di tutti.
Khulud Khamis è una scrittrice e attivista palestinese, di madre slovacca e padre palestinese. Laureata in letteratura inglese all’Università di Haifa lavora nell’ambito del mutamento sociale. Fa parte dell’organizzazione femminista Isha L’Isha- Haifa Feminist Centre. Vive ad Haifa e “Frammenti di Haifa” è il suo primo romanzo. Nena News
Titolo: FRAMMENTI DI HAIFA
Autore: KHULUD KHAMIS
Editore: Fila 37
Anno: 2015