L’organizzazione israeliana per i diritti umani ha ieri rilasciato un filmato che dimostra come le forze armate israeliane abbiano ucciso lo scorso 4 dicembre il 22enne palestinese Mohammed Khabali senza che questi rappresentasse una minaccia per i soldati, come invece l’esercito aveva dichiarato sin dall’inizio
della redazione
Roma, 12 dicembre 2018, Nena News – Un video rilasciato ieri dall’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem mostra come le forze armate israeliane non erano sotto minaccia quando hanno sparato e ucciso lo scorso 4 dicembre il 22enne palestinese Mohammed Khabali durante un blitz notturno avvenuto nella città di Tulkarem (Cisgiordania occupata). I militari erano stati accolti in città con il lancio di pietre da parte di alcuni giovani e avevano risposto con pallottole di acciaio ricoperte da gomma e gas lacrimogeni. Mentre già un precedente filmato mostrava come Khabali fosse stato raggiunto dal proiettile mortale quando era di spalle ai soldati, il video pubblicato ieri, e registrato da quattro differenti telecamere di sicurezza, conferma come non vi fossero nemmeno in corso degli scontri quando la vittima è stata colpita.
Di fatto viene completamente confutata la tesi dell’esercito secondo cui il giovane era stato raggiunto dal proiettile mentre erano in corso degli scontri con i soldati. I militari si erano subito difesi affermando che avevano usato “mezzi di dispersione” per allontanare i palestinesi e che il decesso del ragazzo era stata una tragica fatalità. Invece da ieri appare chiaro che i fatti siano andati diversamente. “[Nel filmato] si vedono i soldati camminare senza fretta, alcuni palestinesi parlano tra di loro quando [ad un certo punto] i militari sparano mortalmente a [Khabali] alla testa da una distanza considerevole” denuncia in una nota B’Tselem. “Il video mostra chiaramente che non stavano avvenendo dei disordini nelle sue vicinanze. Contrariamente a quanto affermano i militari, i soldati non erano in pericolo: lo sparo è stato ingiustificato e illegale”. Nel filmato il giovane, affetto da problemi mentali, cammin lungo la strada appoggiandosi ad un bastone lontano dall’esercito. Poi all’improvviso cade a terra con la schiena rivolta ai soldati.
“Il caso di Khabali, così come quello di tanti altri nel passato, porterà ad una inchiesta che non servirà a niente se non a insabbiare l’incidente e a silenziare le critiche. L’esercito continuerà ad usare un uso ingiustificato di forza senza essere ritenuto responsabile e senza pagar alcun prezzo per tali azioni”. L’inchiesta militare annunciata a inizio settimana da Israele si tratta per B’Tselem “puramente della prima fase di un processo che serve a coprire questa uccisione”.
Secondo l’Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari umanitari, le forze israeliane hanno ucciso 27 palestinesi in Cisgiordania a partire dallo scorso 19 novembre. A questo numero va aggiunta da ieri, oltre a Khabali, una nuova vittima: il 24enne palestinese Omar Hassan Awwad morto ieri mattina a causa delle pallottole sparate dalle forze armate israeliane. Sempre secondo le Nazioni Unite, quest’anno l’esercito ha ferito più di 5.000 persone in Cisgiordania. A questi dati bisogna aggiungere anche gli oltre 220 palestinesi uccisi a Gaza durante le proteste settimanali delle “Marce del Ritorno” che hanno causato più di 18.000 feriti. Nena News
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