Giovedì 13 marzo, in occasione della nascita del poeta palestinese Mahmud Darwish, la città di Venezia ha organizzato un reading poetico delle opere dell’autore.
di Anna Clementi
Venezia, 15 marzo 2014, Nena News – Arabo, ebraico, francese, inglese, italiano, spagnolo, turco, persiano. Le poesie di Mahmud Darwish hanno parlato otto lingue diverse al numeroso pubblico che giovedì 13 marzo ha partecipato all’evento dedicato al grande poeta palestinese presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Un reading collettivo delle poesie dell’autore, nato su iniziativa dell’associazione romana Arabismo, che si è svolto in contemporanea in 12 città per sensibilizzare i lettori italiani sulla scomparsa delle opere di Darwish dalle librerie.
A Venezia la serata dedicata al poeta palestinese è stata organizzata dagli studenti del Master di Mediazione Inter Mediterranea (MIM) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia con la collaborazione della Fondazione Querini Stampalia.
“Una serie di fortunate coincidenze ha reso possibile l’organizzazione e la realizzazione di questa serata – ha spiegato Elisabetta Bartuli, docente del MIM – Prima tra tutte il fatto che quest’anno al master c’erano numerosi studenti con competenze linguistiche diverse. Abbiamo così pensato di fare un reading multilingue che mettesse in risalto l’importanza della traduzione: è solo grazie ad essa che la poesia diventa patrimonio culturale di una nazione”.
“Durante la preparazione dell’evento ci siamo concentrati principalmente su due aspetti, quello sonoro e quello linguistico – ha spiegato Ramona Ciucani, la coordinatrice dell’iniziativa – Abbiamo reperito e selezionato i testi apparsi in altre lingue, oltre a quelli originali in arabo, e abbiamo lavorato sulla resa sonora delle traduzioni italiane, rimaneggiandole o traducendole ex-novo”.
Nel presentare le poesie di Darwish, che hanno attraversato e raccontato cinquant’anni di storia del Medio Oriente, la scelta è stata quella di seguire un ordine cronologico. Un ordine che riflette il percorso umano e poetico dell’autore, dalla prime poesie sulla resistenza – come “Carta d’identità” – a quelle d’amore – come “Rita e il fucile” e “Una lezione di Kamasutra” – fino ad arrivare a un Darwish più intimista e autobiografico – come nel poema “Murale”.
Le parole del poeta si fanno musica, i suoi versi diventano melodia, l’ascoltatore viene cullato dalla musicalità e dal ritmo delle diverse lingue. Il risultato è un incontro ricco di emozioni che si è concluso con la lettura in anteprima della traduzione italiana inedita de “Il giocatore d’azzardo”, opera in prosa pubblicata postuma e considerata il testamento letterario di Darwish per i giovani e i poeti della nuova generazione.
Chiunque sia stato invogliato a conoscere più a fondo la produzione letteraria dell’autore, non dovrà aspettare molto: a luglio è infatti prevista la pubblicazione per la casa editrice Feltrinelli delle tre opere in prosa di Mahmud Darwish (Diario di ordinaria tristezza; Una memoria per l’oblio; In presenza dell’assenza), tradotte in italiano da Elisabetta Bartuli e Ramona Ciucani. Il testo comprenderà anche la traduzione de “Il giocatore d’azzardo”. Nena News