La consueta rubrica del sabato sulle notizie dal continente africano: oggi parliamo di sfollati nella Repubblica Centrafricana e in Camerun, di elezioni in Liberia e Somalia e dello sciopero nel settore sanitario in Kenya
di Federica Iezzi
Roma, 11 novembre 2017, Nena News -
Repubblica Centrafricana
Gli sfollati interni in Repubblica Centrafricana hanno superato il milione, secondo i dati delle Nazioni Unite. E altri 500mila civili hanno varcato il confine con Ciad, Repubblica Democratica del Congo, e Camerun. La lotta tra la fazione dei ribelli Seleka e la milizia Anti-balaka ha accentuato l’instabilità nel nord-ovest e nel sud-est del paese, non permettendo l’assistenza e l’accesso di aiuti umanitari nelle zone rurali.
Gli sfollati interni vivono vicino la linea di povertà, senza accesso a mezzi di sussistenza e a servizi di base, quali acqua pulita e potabile, assistenza sanitaria, educazione. Il 41% dei bambini è cronicamente malnutrito. Il 60% delle strutture sanitarie nel paese è gestito da enti umanitari, ma il conflitto ostacola gli operatori ad affrontare le esigenze più urgenti. Degli almeno 40 milioni di richieste di assistenza dall’inizio di quest’anno, solo il 26% è stato evaso.
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Liberia
Per ora rimane ferma la corsa elettorale che vede contrapposti l’ex calciatore George Weah e l’attuale vice-presidente Joseph Boakai. La Corte Suprema della Liberia ha ritardato l’elezione presidenziale a data da definirsi. Questo dopo le accuse di frode e irregolarità denunciate dal candidato del Liberty Party, Charles Brumskine.
Secondo quanto affermato da Brumskine, tanti liberiani sono stati privati del loro diritto costituzionale di voto. Questo richiede una rielaborazione delle elezioni, perché vengano superate le norme minime richieste per votazioni libere, eque e trasparenti. La National Elections Commission ha fino al 22 novembre per concludere le sue indagini.
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Somalia
La Repubblica indipendente autoproclamata del Somaliland aspetta la sua terza elezione democratica il prossimo 13 novembre, in cui più di 700mila aventi diritto, voteranno nelle 1.600 stazioni elettorali, per un nuovo presidente.
Tre sono i candidati: l’ex ministro dell’interno Muse Bihi Abdi del Peace, Unity and Development Party (Kulmiye), Faisal Ali Warabe guida del Justice and Development Party (UCID) e Abdirahman Mohamed Abdullahi del Waddani Party.
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Camerun
Gli scontri nell’area anglofona del paese hanno costretto almeno 2mila camerunesi ad attraversare il confine con la Nigeria, secondo quanto riferito dall’Unhcr. L’agenzia ha pianificato aiuti umanitari per più di 40mila persone in fuga dalle violente regioni del nord-ovest e del sud-ovest.
Le regioni anglofone del Camerun, dopo aver denunciato una crescente emarginazione, continuano a spingere per l’indipendenza. Il presidente Paul Biya ha ribadito la non negoziabilità dell’unità del Camerun.
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Kenya
Si conclude dopo cinque lunghi mesi, lo sciopero del personale infermieristico ospedaliero in Kenya, dopo il raggiungimento di un accordo con il Consiglio dei Governatori del paese. Il segretario generale del Kenya National Union of Nurses, Seth Panyako, ha dichiarato che il nuovo contratto collettivo sarà operativo entro 30 giorni.
Ad essere rivendicati dagli oltre 25mila infermieri del paese, durante le decine di manifestazioni, il diritto ad uno aumento dello stipendio e al pagamento delle indennità. Nena News
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