Nel consueto appuntamento settimanale con la rubrica dal continente africano. Oggi andiamo in Kenya e Somalia, in Congo, Nigeria e Etiopia
di Federica Iezzi
Roma, 4 novembre 2017, Nena News –
Kenya
La Commissione Elettorale Indipendente (IEBC) ha dichiarato la vittoria di Uhuru Kenyatta, come presidente del Kenya, al controverso ballottaggio del 26 ottobre scorso. Ha vinto con il 98% dei voti espressi, su 290 circoscrizioni. Raila Odinga, leader dell’opposizione ed esponente del National Super Alliance (NASA), ha chiuso con lo 0,9% dei consensi, dopo una pesante campagna di boicottaggio del voto.
Il secondo turno elettorale è stato contrassegnato da una scarsa partecipazione degli elettori, solo il 38% degli aventi diritto ha votato, dunque circa sette milioni di abitanti, rispetto ai 19 milioni registrati. Dall’annullamento delle elezioni dello scorso agosto, più di 50 persone sono state uccise nelle violenze politiche che stanno minando le strade del Paese, di cui almeno 6 in seguito al ballottaggio.
La Corte Suprema deve ancora prendere in considerazione una petizione che interroga sulla legittimità del voto. Tenuto conto delle ambiguità sulla legge elettorale e sul modo in cui la Costituzione è stata interpretata, si prevedono ulteriori aggiornamenti giuridici.
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Somalia
Almeno 23 persone sono state uccise nell’ennesimo attentato rivendicato dal gruppo integralista islamico al-Shabaab, nella capitale somala, Mogadiscio. L’attacco, lo scorso fine settimana, ha colpito l’area attorno al Naasa-Hablood hotel, a un paio di chilometri dall’aereoporto.
Dall’inizio di quest’anno più di 20 esplosioni hanno avuto come obiettivo Mogadiscio, uccidendo almeno 500 persone e ferendone più di 630.
La forza militare multinazionale dell’Unione Africana, attualmente di 22.000 unità, dovrebbe ritirare le proprie forze e consegnare la sicurezza del Paese agli agenti somali entro la fine del 2020.
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Repubblica Democratica del Congo
Secondo il World Food Programme, almeno sette milioni di civili nella Repubblica Democratica del Congo, fanno i conti con l’estrema scarsità di cibo e la conseguente malnutrizione. Almeno 600mila bambini sono sull’orlo della fame.
Ad essere colpita duramente è la provincia orientale di Kasai, dove gli scontri etnici tra le forze di sicurezza congolesi e il gruppo armato Kamwina Nsapu, hanno costretto un milione e mezzo di civili a lasciare le proprie case, solo nell’ultimo anno. Più di 3.300 persone sono state uccise.
Secondo gli ultimi report dell’UNHCR il numero totale di sfollati interni nel Paese è quasi raddoppiato negli ultimi sei mesi, sfiorando i circa quattro milioni. La Repubblica Democratica del Congo ha dovuto inoltre affrontare l’arrivo di circa 500.000 rifugiati da Burundi, Rwanda, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana.
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Etiopia
Liberato su cauzione Bekele Gerba, segretario generale del Congresso Federalista degli Oromo (OFC), partito all’opposizione in Etiopia. Accusato di incoraggiare disordini e rivolte scoppiati nella regione orientale dell’Oromia, teatro da anni di proteste di massa esplose nel 2014 contro un piano governativo che avrebbe esteso i confini amministrativi della capitale Addis Abeba, è rimasto in carcere per più di due anni.
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Nigeria
Iniziata la seconda edizione di ‘Art X Lagos’ (http://artxlagos.com), la seconda edizione della fiera internazionale di arte contemporanea in Africa Occidentale, ospitata dalla Nigeria.
Partecipano più di 60 artisti provenienti da 15 Paesi africani, in 14 gallerie disposte al Civic Centre di Victoria Island, nella città di Lagos. Nove saranno gli espositori internazionali provenienti dai Paesi africani della diaspora, tra cui Sudafrica, Senegal, Ghana, Costa d’Avorio, Mali.
Attraverso un ampio e dinamico programma di mostre, colloqui e progetti interattivi, Art X Lagos presenta un’esclusiva fotografia degli artisti contemporanei più promettenti dell’Ovest africano. Nena News
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