Continuano le proteste nella regione nord del paese. Re Mohammed VI mostra preoccupazione e ordina al governo di indagare su dove siano finiti i 600 milioni di euro stanziati per il Rif
della redazione
Roma, 28 giugno 2017, Nena News – Le proteste non si fermano, né si fermano scontri e arresti. Nella regione settentrionale marocchina del Rif la gente continua a scegliere la piazza come forma di rivendicazione nonostante i quasi 100 arresti subiti dal Movimento Popolare e le prime condanne comminate a metà giugno, 18 mesi di carcere per 25 manifestanti con le accuse di “disturbo dell’ordine pubblico” e “raduno armato e non autorizzato”.
La notte di lunedì è stata molto tesa: duri scontri sono scoppiati tra polizia e manifestanti nelle strade della città di al-Hoceima, cuore della protesta cominciata lo scorso ottobre dopo la morte di un venditore ambulante di pesce, Mouhcine Fikri, e riaccesa a fine maggio con l’arresto del leader del Movimento Popolare, Nasser Zefzafi. La polizia ha tentato di impedire la protesta usando gas lacrimogeni e manganelli e chiudendo le strade interne ai quartieri.
Alla fine sono stati 39 i poliziotti feriti da lancio di pietre, scrive l’agenzia stampa di Stato Map, mentre 50 manifestanti sono stati arrestati. La protesta di lunedì sera era stata indetta per chiedere il rilascio di tutti i detenuti.
Ma di risposte dal governo non ce ne sono, se non vaghe promesse di dialogo. L’unico a parlare da un mese e mezzo, quando le tensioni si sono riaccese con più vigore, è re Mohammed VI che alla fine della scorsa settimana, in chiusura di Ramadan, si è detto “dispiaciuto e preoccupato” del ritardo governativo nel portare avanti progetti di sviluppo economico nel Rif. Ha dunque ordinato ai ministeri di Interni e Finanze di aprire delle inchieste per individuare i responsabili dello stallo.
Nello specifico, a preoccupare Mohammed VI, sono i 600 milioni di euro stanziati nel 2015 per la regione a maggioranza berbera, costiera e montagnosa e da sempre relegata ai margini dal potere centrale. Dove sono finiti quei soldi? ha chiesto il re, sotto pressione per le proteste che montano e si allargano con facilità anche alle grandi città marocchine che con il Rif condividono le diseguaglianze sociali.
Nei giorni scorsi sono intervenute anche due note organizzazioni internazionali per i diritti umani, Amnesty International e Human Rights Watch, che accusano le forze di polizia marocchine di aver usato la violenza fisica e verbale contro il leader del Movimento Popolare, Zefzaki. “Le autorità marocchine dovrebbero indagare sulle accuse credibili contro le violenze della polizia su Zefzaki”, ha detto Sarah Leah Whitson, direttrice di Hrw per Nord Africa e Medio Oriente. Nena News