Nei pressi del porto di Beirut, a Karantina, i camion scaricano montagne di spazzatura. La crisi, iniziata sette mesi fa, non è risolta e il premier libanese fa pressione sul governo
di Sonia Grieco
Beirut, 5 marzo 2016, Nena News – Il primo ministro libanese, Tammam Salam, giovedì ha detto che non convocherà il consiglio dei ministri la prossima settimana e che annuncerà il fallimento del governo, se non si troverà una soluzione all’emergenza rifiuti. Difficile però immaginare che nei prossimi giorni si riesca a risolvere un’emergenza che dura da sette mesi, da quando è stata chiusa la principale discarica di Beirut e le strade della città hanno iniziato a riempirsi di cumuli di immondizia. Nel resto del Paese sono sorte discariche improvvisate e il Libano si è ritrovato sommerso dai rifiuti.
Ad agosto le strade di Beirut sono diventate il teatro di una protesta popolare, sotto il nome di You Stink, contro la classe politica libanese. L’emergenza rifiuti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha dato il via alla contestazione contro la corruzione nelle istituzioni e lo stallo politico in cui versa il Paese dei cedri, da 22 mesi senza presidente. You Stink ha annunciato una manifestazione per la prossima settimana.
Intanto, da settembre la spazzatura è smaltita in discariche sparse sul territorio, tra cui quella nei pressi del porto di Beirut, a Karantina. Nei quartieri centrali della città non ci sono più cumuli di rifiuti, ma la crisi non è risolta e dopo il fallimento del tentativo di mandare all’estero la spazzatura, è stata annunciata l’apertura altri tre centri di smistamento. Una soluzione temporanea che non risolve il problema alla radice e con l’arrivo del caldo estivo i rischi per la salute aumentano. Nena News