Ieri il tribunale di Ofer ha stabilito la liberazione della parlamentare membro del Fronte Popolare, dietro pagamento di una cauzione di 5mila euro.
della redazione
Gerusalemme, 22 maggio 2015, Nena News – Khalida Jarrar va liberata: lo ha deciso ieri la corte militare israeliana di Ofer. La leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e membro del parlamento palestinese sarà rilasciata dietro il pagamento di una cauzione di 20mila shekel (circa 5mila euro) e la garanzia di una terza parte. Al procuratore la corte ha dato 72 ore di tempo per fare appello contro il rilascio.
La Jarrar era stata arrestata il 2 aprile scorso, durante un raid notturno contro la sua casa a Ramallah. Era stata condotta nel centro di detenzione di Ofer per l’interrogatorio e poi incarcerata a Hasharon, prigione dentro lo Stato di Israele (una violazione della Quarta Convenzione di Ginevra: i prigionieri politici di un potere occupante vanno detenuti all’interno del territorio occupato).
Alla fine di aprile, la corte aveva spiccato contro di lei una serie di accuse, tra cui l’essere membro di un’organizzazione terroristica (così Israele considera il Pflp) e l’aver incitato al rapimento di soldati israeliani. In tutto dodici capi di accusa presentati dal procuratore militare che seguivano all’ordine di detenzione amministrativa emesso subito dopo l’arresto. La detenzione amministrativa è una misura cautelare – permessa dal diritto internazionale solo in casi di emergenza e per tempi limitati – usata strutturalmente dalle autorità israeliane: l’arrestato non viene accusato di reati concreti ma solo di essere un pericolo per lo Stato di Israele, non ha diritto ad un processo né a conoscere i contenuti del file segreto redatto da Israele contro di lui. Ad oggi sono circa 500 i palestinesi in detenzione amministrativa in un carcere israeliano.
Ben diversa l’opinione dei suoi legali, secondo i quali l’arresto era stato deciso per punire la parlamentare che poche settimane prima aveva resistito a un ordine di deportazione a Gerico, vincendo. Non solo: l’arresto è arrivato un giorno dopo l’adesione ufficiale della Palestina alla Corte Penale Internazionale. La Jarrar è tra i membri del comitato che si sta occupando di seguire le procedure legali per denunciare Israele per crimini di guerra.
Dietro le sbarre di una prigione israeliana restano 16 parlamentari del Consiglio Legislativo Palestinese, di cui 13 appartenenti ad Hamas e i noti leader Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Nena News
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