E’ accusata di formazione e gestione di un gruppo illegale che “insisteva” per porre fine alla pena capitale. La protesta del premio Nobel Shirin Ebadi
della redazione
Roma, 29 settembre 2016, Nena News – Si moltiplicano le proteste internazionali, a cominciare da quella di “Reporter Senza Frontiere”, per la decisione presa da una corte d’appello iraniana di condannare a 10 anni di carcere Narges Mohammadi, una delle giornaliste più note dell’Iran nonchè attivista per i diritti delle donne.
Mohammadi, 44 anni, è stata dal portavoce del “Centro per la difesa dei diritti umani”, fondato dal premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e bandito dalle autorità iraniane nel 2006, e ha partecipato campagne per porre fine alla pena di morte in Iran. E’ celebre il suo sostegno alla madre di Sattar Baheshti, un blogger morto nel 2012 mentre era in custodia dalla polizia del web, che continua a chiedere giustizia per l’uccisione di suo figlio.
La giornalista lo scorso giugno ha fatto per 20 giorni uno sciopero della fame dopo che le autorità le avevano negato ogni contatto telefonico con i figli che vivono con il padre in Francia.
Arrestata più volte negli anni passati, Mohammadi, che è anche madre di due bambini, era stata condannata in primo grado a 16 anni. I giudici di appello hanno deciso che la donna sconterà in carcere “solo” 10 anni per il reato di “formazione e gestione di un gruppo illegale” che insisteva per porre fine alla pena capitale.
“Condanno questa sentenza del sistema giudiziario iraniano – ha commentato Shirin Ebadi – l’unico ‘crimine’ commesso da Narges è quello di difendere i diritti umani in un paese che si fa beffe di questi diritti”.
L’Iran è stato classificato quest’anno al 169esimo posto su 180 paesi nell’indice mondiale della libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere.