La nostra rubrica settimanale sull’Africa vi porterà anche in Uganda dove è stato liberato il musicista diventato deputato Roberto Kyagulanyi e in Ghana dove si è concluso il Chale Wote Street Art Festival
di Federica Iezzi
Roma, 1 settembre 2018, Nena News -
Sud Sudan
Il leader dei ribelli del Sud Sudan Riek Machar, insieme ad altri principali gruppi di opposizione, tra cui l’SPLM-IO (Sudan People’s Liberation Movement-in-Opposition), si è rifiutato di firmare l’ultima bozza di un accordo di pace con il governo che porrebbe fine a una brutale guerra civile.
Il mese scorso il leader dell’opposizione e il presidente sud-sudanese Salva Kiir hanno firmato un accordo per il cessate il fuoco e per la parziale condivisione del potere, una delle serie di progressi apparenti degli ultimi mesi.
Le parti in guerra hanno tenuto settimane di colloqui a Khartoum alla ricerca di un accordo di pace globale per porre fine al conflitto che ha ucciso decine di migliaia di persone e provocato milioni di sfollati.
La guerra civile del Sud Sudan è scoppiata nel dicembre 2013, meno di due anni dopo la sua indipendenza dal Sudan. Il conflitto armato ha distrutto un quarto della popolazione del Paese, ha decimato il settore agricolo e ha totalmente demolito la sua economia.
Uganda
Robert Kyagulanyi, un musicista diventato deputato, il cui arresto ha provocato proteste nell’intero Paese, è stato liberato su cauzione da un tribunale nella città settentrionale di Gulu.
Kyagulanyi, meglio conosciuto con il suo nome d’arte, Bobi Wine, è stato accusato di tradimento. Insieme ad altre 30 persone, è stato arrestato per il suo presunto ruolo nell’attacco al convoglio del presidente Yoweri Museveni, in seguito ad una manifestazione elettorale locale.
Il musicista popolare è emerso come critico influente di Museveni dopo aver vinto un seggio in parlamento lo scorso anno. Il legislatore dell’opposizione, 36 anni, ha usato la sua musica per affrontare le questioni politiche e sociali del Paese.
Le forze di sicurezza ugandesi, negli ultimi giorni, hanno represso violentemente le proteste nelle strade e nelle piazze da parte dei civili che chiedevano il rilascio dell’oppositore.
Repubblica Democratica del Congo
L’ultimo focolaio di ebola nell’est della Repubblica Democratica del Congo, in mano a scontri tra combattenti ribelli, ha ucciso ancora dozzine di persone questo mese.
Più di un centinaio di casi, tra confermati e probabili, della malattia sono stati segnalati da quando la riacutizzazione è iniziata agli inizi di agosto a Mangina, nella provincia del Nord Kivu, secondo il ministero della salute del Paese.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i decessi legati al virus ebola sarebbero 67.
Dall’inizio del focolaio sono stati messi a disposizione trattamenti sperimentali, tra cui la molecola mAb114, primo farmaco terapeutico ad essere utilizzato in un’epidemia di ebola attiva. All’inizio di questa settimana, il ministero della salute ha affermato che altri quattro farmaci sperimentali sono stati approvati per il trattamento di pazienti infetti.
Ad oggi, esisterebbero segnali che il virus si sia diffuso nella città di Oicha, nella provincia del Kivu settentrionale.
L’attuale epidemia è la decima a colpire il Paese dal 1976, quando l’ebola fu identificata per la prima volta.
Ghana
Le strade di Accra, si sono riempite di migliaia di visitatori per partecipare all’evento annuale Chale Wote Street Art Festival.
Piattaforma alternativa che ha portato arte, musica, design, danza e performance nelle strade della comunità di James Town, una delle comunità più storiche di Accra, e che si è concentrata sugli scambi tra artisti del Ghana e internazionali, creando forme nuove di arte.
Nella sua ottava edizione, Chale Wote ha riunito artisti e amanti dell’arte per interagire con spazi pubblici e luoghi della città. L’evento di sette giorni, appena conclusosi, ha compreso anche workshop e collaborazioni.
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