Dal 25 al 27 novembre la fumettista libanese sarà tra Napoli, Salerno e Caserta con la rassegna Mediterraneo Contemporaneo. Il Libano riletto dai fumetti: le crisi, la guerra ma anche la creatività degli artisti e delle artiste
della redazione
Roma, 24 novembre 2021, Nena News – Dopo la cucina, ora tocca al fumetto. La rassegna Mediterraneo Contemporaneo, ideata e curata da Maria Rosaria Greco, prosegue questa settimana con una tre giorni dedicata all’artista libanese Lena Merhej, fumettista e co-fondatrice del collettivo Samandal (salamandra). Restiamo in Libano – il paese a cui è dedicata il primo anno della rassegna, nata da Femminile Palestinese – e restiamo lungo il filo rosso che collega gli appuntamenti previsti tra novembre e dicembre, tra Napoli, Salerno e Catania: il dolore della guerra.
Merhej lo fa con il disincanto e la matita. E con un libro, in vendita in Italia dal 21 ottobre 2021 per la casa editrice Mesogea (con traduzione di Enrica Battista): “Marmellata con laban, come mia mamma è diventata libanese”. Marmellata e laban, dolce e salato, che come spiega Maria Rosaria Greco, è un po’ lo specchio di Lena: “Di madre tedesca e padre libanese nata a Beirut nel 1977, con la sua matita un po’ tenera e un po’ irriverente, si muove come un anfibio anche fra Occidente e Oriente, con una visione al femminile che annienta i confini di appartenenza e i luoghi comuni, che considera casa le pluralità culturali, che sa affiancare due mondi apparentemente diversi, che sa coniugare dolce e salato come marmellata con laban”.
Di questo racconta il libro, il cui sottotitolo è proprio “come mia madre è diventata libanese”. Il percorso di vita della mamma che sceglie il Libano negli anni Sessanta è tessuto nel racconto della vita quotidiana, dei ricordi, con ironia e amarezza. La memoria e la guerra si sfiorano, si incontrano per esplodere in una definitiva consapevolezza: che le identità e le culture, che i popoli come i luoghi, si possono sempre mescolare anche se apparentemente distanti. Come il dolce della marmellata e il salato del laban.
Lena Merhej lo presenterà domani a Napoli, alle 10 al Cinema Modernissimo, insieme al suo corto d’animazione Dessiner la guerre. Un incontro organizzato insieme all’Accademia di Belle Arti di Napoli e acui prenderanno parte i docenti Gina Annunziata (Storia del Cinema), Pako Massimo (Graphic Design Multimedia) e Marino Guarnieri (Cinema d’Animazione). Il giorno dopo, il 26, appuntamento a Salerno al Teatro Ghirelli alle 18.30; a Caserta il il 27 novembre alle 11 alla Libreria Malìa, in collaborazione con Pagine Esteri.
A seguire Lena si esibirà in laboratori di fumetti, occasione per raccontare anche l’esperienza del collettivo Samandal, produttore della rivista che porta lo stesso nome, uno dei primi esempi di comic magazine del mondo arabo. La scelta del nome la spiega la stessa Merhej: “La salamandra è un anfibio che sta in acqua e sulla terra, come la nostra arte, a metà tra la scrittura e il disegno”. Ed è anche un animale che, secondo la mitologia, sarebbe nato dal fuoco, un po’ come l’arte del fumetto in Libano. Un doppio simbolismo che ha segnato il lavoro dei co-fondatori di Samandal: Omar Khouri, Hatem Imam, Fdz e Tarek Naba’a, oltre a Lena. Da quell’idea, nata nel 2007, sono sorti – oltre alla rivista, anche cinque antologie di fumetti e due graphic novel.
Un anno dopo la guerra del 2006 con Israele nel sud del Libano che in un’intervista a Middle East Monitor Lena racconta così: “Parlavamo da un po’ di fare una rivista. Abbiamo cominciato con una fanzine da distribuire ai nostri amici”. Il successo è stato immediato, insieme alle richieste di altri artisti di poterci pubblicare delle storie. E ancora oggi è un palcoscenico, il luogo dove si racconta il Libano delle mille crisi, dall’esplosione al porto del 4 agosto 2020 all’economia in frantumi, il paese delle proteste mai sopite contro la corruzione e il settarismo della classe dirigente e del sistema politico figlio del colonialismo francese: “In momenti difficili – continua Lena – a cui non riesci a dare un senso, la musica, la letteratura e i fumetti diventano un salvavita. Qualcosa di forte e bellissimo può accadere. Da bambini abbiamo conosciuto il trauma della guerra, ma quando è finita un tempo meraviglioso è arrivato. Molti di noi hanno iniziato progetti, noi abbiamo lanciato Samandal. Succederà di nuovo”. Nena News