Un viaggio nella straordinaria vita di una delle donne egiziane che più ha influenzato il suo paese: fondatrice delle prime imprese sociali femminili e delle prime organizzazioni femministe, unì la lotta per l’uguaglianza a quella nazionalista panaraba
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 13 novembre 2017, Nena News – L’intenzione di ripercorrere la storia del femminismo arabo, comporta il confronto con una delle voci più autorevoli e carismatiche del movimento, quella di Huda Shaarawi, personalità multiforme che ha ispirato molti tratti della cultura egiziana e ha impresso un orientamento alla lotta femminista del Novecento.
I primi movimenti si completano attraverso l’azione politica e sociale di donne che hanno speso parte della loro vita militando in nome della liberazione di altre donne da vincoli morali e psicologici.
Huda Shaarawi dimostra che il valore della solidarietà e della partecipazione possono fungere da strumenti di rivendicazione dei diritti, in particolari momenti storici, caratterizzati dall’urgenza di conquistare uno spazio sociale e politico.
L’ascesa di Huda Shaarawi e la prima impresa sociale femminile
Nel 1908 Huda Shaarawi fonda la prima “impresa” sociale, a scopi filantropici, coordinata da donne. La nuova realtà si prefigge di garantire alle donne in stato di bisogno e ai loro figli forme di assistenza sociale. Una tale scelta, dunque, determina uno stravolgimento dei canoni comportamentali classici, aderenti ad un modello femminile di tipo subalterno e sottomesso, laddove, la nuova situazione rappresenta una sintesi armoniosa di “mente e azione”.
Il pensiero che emerge dagli scritti e dalle mosse di Huda Shaarawi è che la presenza di donne a capo di progetti che trovino applicazione in ambito sociale sia da esaltare per due motivi: in primo luogo, il coinvolgimento femminile in quelle iniziative amplierebbe l’universo degli orizzonti di pensiero sull’argomento, permettendo di acquisire conoscenza pratica ed esperienza sul campo, nonché di agire su visioni generalizzate; secondo, tali progetti inciderebbero sulla concezione antica, secondo la quale, le donne sono “creature di piacere” che necessitano di protezione.
Huda Shaarawi sente di dover smentire tutto questo, affermando che spetti alle donne e, solo a loro, in virtù del “nuovo” ruolo conquistato nell’impresa sociale, evidenziare la rilevanza e gli effetti della loro attività di supporto nella vita di altre donne e dei loro figli.
Dal punto di vista di Huda Shaarawi, le questioni legate alla povertà andrebbero in parte risolte attraverso azioni caritatevoli da parte dei più benestanti, con donazioni destinate ai programmi educativi. Mentre, la sua osservazione, parte dall’assunto, secondo il quale, la vita delle donne povere è considerata alla stregua di “un recipiente passivo” riempito da un sussidio, dove però viene a mancare ogni forma di comunicazione e accertamento dei reali bisogni e delle priorità femminili.
Egyptian Feminist Union (Efu) / Unione Femminista Egiziana
Huda Shaarawi non ha mai rinunciato a definirsi un’attivista-femminista-socialista. Diverse e significative tappe caratterizzano il suo percorso: nel 1914 fonda “L’Association of Egyptian Women” (Associazione delle Donne Egiziane); poi nel 1923 nasce l’Efu, “L’Egyptian Feminist Union” (L’Unione Femminista Egiziana), composta da donne della classe medio-alta.
L’Unione Femminista è attenta a varie problematiche: la necessità del suffragio femminile, l’importanza di un livello di educazione elevato, l’evidenza di apportare cambiamenti alla legge sullo “Statuto Personale” in Egitto. Mentre l’Efu si mobilita per le sue battaglie, pone le basi delle future vittorie femministe.
Huda Shaarawi e l’impegno nella lotta nazionalista
Huda Shaarawi partecipa alla lotta nazionalista rivestendo un ruolo chiave nell’organizzazione di una marcia di protesta femminile contro gli inglesi nel 1919. L’anno successivo diverrà Presidente del “Wafdist Women’s Central Committee” (Il Comitato Centrale delle Donne del [partito] Wafd), con il quale collaborerà fino al 1924.
Ma gran parte dello sgomento vissuto da Huda e dalle altre donne, durante gli anni delle loro battaglie è causato dalla negazione, da parte del governo, del suffragio femminile. A ciò si aggiunge la decisione governativa di impedire l’ingresso in Parlamento alle donne, che spingerà Shaarawi a capo di una delegazione per domandarne l’apertura.
Rivelando la connessione tra le loro idee femministe e quelle nazionaliste, le manifestanti stilano un elenco di 32 richieste di natura sociale e politica che costituirà, da quel momento, l’inizio di un nuovo programma di battaglie delle femministe egiziane.
I legami con i movimenti internazionali delle donne e la nascita dell’Afu
La decisione di Huda Shaarawi di fondare l’Unione Femminista Egiziana nasce dalla volontà di inviare una delegazione di donne al IX Congresso dell’“International Women’s Suffrage Alliance” (Alleanza Internazionale per il Suffragio Femminile), che si svolge a Roma a maggio del 1923.
In quella occasione, Huda Shaarawi spiega il significato che attribuisce al femminismo, in particolare a quello egiziano, sottolineando che, prima della dominazione straniera, le donne dell’antico Egitto avessero uno status pari a quello degli uomini, dichiarando inoltre che l’Islam riconosce alle donne un insieme di diritti, anche se il Corano è spesso interpretato in maniera non
corretta.
Shaarawi mantiene il suo legame con l’Efu e con l’International Women’s Suffrage Alliance per diversi anni. Tuttavia, negli anni Trenta, viene molto influenzata dal movimento nazionalista palestinese, fino al punto che, appoggiata dalle sue colleghe, comincia ad avvicinarsi al nazionalismo panarabo, orientando in tale direzione la loro lotta femminista e ispirandosi assieme all’intero movimento ai princìpi dell’intellettuale siriano Abd al-Rahman al-Kawakibi (1849-1902), considerato il primo teorizzatore del panarabismo.
Da quel momento, Huda Shaarawi rompe i contatti con l’International Women’s Suffrage Alliance; proclamando, nel 1945, la nascita dell’Afu, “Arab Feminist Union” (L’unione Femminista Araba), di cui diviene Presidente. L’Afu è un’organizzazione transnazionale di movimenti femministi dei paesi arabi, che ha il suo focus sul raggiungimento dell’uguaglianza di genere. promuovendo il nazionalismo panarabo.
Al ritorno dal IX Congresso di Roma del 1923, Huda Shaarawi compie un gesto divenuto, in via paradossale, emblematico della sua lotta: si toglie pubblicamente il velo in una stazione ferroviaria del Cairo. Un’azione tanto audace si carica di un significato simbolico poiché Huda Shaarawi più volte aveva ammesso di propendere verso un approccio graduale che riguardasse la rimozione del velo – questione che non era mai stata all’ordine del giorno dell’Efu – poiché toccava solo le donne dei ceti più alti.
Invece, per ironia della sorte, l’atto che rende Huda Shaarawi più “celebre” concerne un tema al quale lei stessa non dedicherà mai molto tempo, concentrata, com’era, sulla critica sociale e sul gender. Nena News