Amer Fakhuri fu il supervisore della famigerata prigione di Khiam gestita dai miliziani filo-israeliani dell’Esercito del Libano del sud (Els). Era lui a dirigere e, spesso, a praticare di persona terribili torture sui detenuti
della redazione
Roma, 20 marzo 2020, Nena News – Amer Fakhuri, cittadino libanese e statunitense, noto come il «macellaio di Khiam», responsabile di crimini di guerra durante l’occupazione israeliana del Libano del sud (1978 al 2000), ha lasciato ieri il paese – a bordo di un elicottero militare americano ed è ora diretto negli Stati Uniti – in quella che i media libanesi hanno descritto come una «fuga rocambolesca». Donald Trump ieri ha accolto con soddisfazione la notizia. Fakhuri negli Stati Uniti veniva descritto come una sorta di «ostaggio» del Libano. Beirut alla fine ha ceduto alle pressioni di Washington che ha chiesto con forza che al criminale di guerra fosse permesso di partire per gli Usa.
«Il macellaio di Khiam» fu il supervisore della famigerata prigione gestita tra gli anni ’80 e ’90 dai miliziani filo-israeliani del cosiddetto Esercito del Libano del sud (Els), nei pressi della cittadina di Khiam. Era lui a dirigere e, spesso, a praticare di persona terribili torture sui detenuti– in prevalenza oppositori dell’occupazione israeliana - non facendo eccezione per le donne, non poche delle quali successivamente riferirono di aver subito anche violenze sessuali. Tutto all’ombra delle forze armate israeliane. Tel Aviv non è mai stata condannata dalle istituzioni giudiziarie internazionali nonostante le denunce per le torture a Khiam presentate per anni dai centri per i diritti umani.
Dopo il ritiro israeliano dal sud del Libano nel 2000 e lo smantellamento dell’Els, Fakhuri si rifugiò prima in Israele e, poi negli Stati Uniti, dove in seguito ottenne la cittadinanza. Lo scorso settembre è tornato in Libano, dove nel frattempo erano caduti in prescrizione i reati a cui era stato condannato in contumacia. Ma su pressione dell’opinione pubblica, in particolare del movimento sciita Hezbollah, protagonista della lotta di liberazione del Libano del sud, Fakhuri fu arrestato e processato. Malato di leucemia e ricoverato in ospedale, rischiava la pena capitale. Invece il tribunale, a sorpresa, ha deciso nei giorni scorsi per la sua scarcerazione, accettando la richiesta della difesa, basata su «vizi di forma». In realtà è stata Washington, in Libano ne sono certi, a imporre prima la sua liberazione e poi il trasferimento negli States. Nena News