Al-Ghitani si può definire uno storiografo del passato che fa rinascere personaggi storici in intrigate avventure di Palazzo, pieno di spie, agenti segreti, fumatori di hashish, mercanti, splendide fanciulle ed eroi
di Cristina Micalusi
Roma, 6 febbraio 2015, Nena News – Zayni Barakat , romanzo post moderno del 1971, allegorico, è il capolavoro dello scrittore egiziano Gamal al-Ghitani.
La storia, ben documentata dalle cronache medievali dei principali storiografi dell’epoca, si rifà all’invasione degli ottomani in Egitto nel XVI secolo all’epoca del sultano al-Ghuri.
Come il premio nobel Naguib Mahfùz, da cui è stato fortemente influenzato, anche al-Ghitani è un “cronista del Cairo”, con la differenza che mentre il primo è un attento osservatore della vita quotidiana della capitale egiziana dei nostri giorni, il secondo si può definire uno storiografo del passato che fa rinascere personaggi storici in intrigate avventure di Palazzo, pieno di spie, agenti segreti, fumatori di hashish, mercanti, splendide fanciulle ed eroi.
Per questo suo modo di scrivere, come Mahfùz nel suo periodo “faraonico”, al-Ghitani nasconde la realtà egiziana dei nostri tempi dietro personaggi del passato.
Il risultato di questa trasposizione allegorica è la similitudine che viene fuori tra il corrotto regno dei Mamelucchi e il regime nasseriano; il protagonista del romanzo, al-Zayni Barakat ibn Musà, ha infatti molti tratti caratteristici con il presidente Abd al-Nasser. Lo stesso clima di terrore poliziesco di allora, secondo lo scrittore, è percepibile anche sotto il regime di Nasser.
Al-Ghitani ha sempre espresso pubblicamente le sue idee anche se queste lo portarono a periodi di detenzione. Non ha risparmiato critiche neppure alla Fratellanza Musulmana al potere, sostenendo l’importanza del lavoro tra cultura e politica, proprio come il suo mentore Naguib Mahfùz.
Secondo al-Ghitani gli scrittori e gli artisti devono lottare per la libertà di pensiero e di espressione, soprattutto oggi che l’Egitto è in fiamme.
Scrittore e giornalista nativo della cittadina di Guhayna ( Alto Egitto), vive al Cairo fin dall’infanzia.
Scoperto da Naghib Mahfuz, a cui rimarrà sempre legato, pubblica il suo primo racconto nel 1963. Dopo tre anni sarà arrestato insieme a molti altri intellettuali di sinistra.
Nel 1968 inizia a lavorare come corrispondente di guerra per il quotidiano Akhbàr al-Yawm, di cui diventa capo redattore nel 1985, mentre dal 1993 dirige il settimanale letterario Akhbàr al-adab, una delle testate più prestigiose in tutto il mondo arabo.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti importanti, tra cui il Premio Letterario dello Stato Egiziano (1980), il Sultan Aways di Dubai (1998) e il Grinzane-Cavour di Torino (2005), in questo caso per “Schegge di Fuoco”.
Titolo: Zayni Barakat. Storia del Gran Censore della città del Cairo
Autore: Gamal al-Ghitani
Edizioni: Giunti
Anno: 1997