“Cammino orgogliosa per la mia strada” comprende i lavori di Wallada Bint al-Mustafki e delle sue allieve. L’opera della principessa soprendono per la modernità del linguaggio
di Cristina Micalusi
Roma, 5 dicembre 2015, Nena News – Il libro di Wallada Bint al-Mustafki è un piccolo gioiello editoriale, perché la stessa Wallada è un’icona, un simbolo della libertà della donna.
La poetessa Wallada che assunse un modello di condotta libertaria e libertina, spesso è caduta nel dimenticatoio, a volte si è provato a distruggerla nel corso dei secoli proprio per la sua vita scandalosa.
Wallada, principessa omayyade, nasce a Cordova nel 994 d.C., muore quasi centenaria nel 1091. Ella appartiene ad una delle famiglie più nobili: gli Omayyadi , dinastia che dal 661 al 750 è a capo del califfato di Damasco; e il suo nome significa “colei che dà luce”. Quando nel 750 la famiglia Omeya (o Omeyyade) viene trucidata dalla famiglia rivale gli Abasidi, il progenitore di Wallada, Abd al-Rahaman I, si ritrova ad essere l’unico sopravvissuto; che, scappato dalla Siria, approda in Andalusia che secondo gli studiosi significa “terra dei vandali” oppure “Paradiso terrestre “.
La principessa-poetessa ribelle a tutti, si disfa del velo e fa scrivere in oro sulla manica sinistra dei suoi abiti: “Sono stata creata da Dio per la sua gloria, ma cammino orgogliosa per la mia strada”. E sulla destra: “Sulla mia guancia comandi pure l’amante, i baci li offro invece a chi li desideri”.
Wallada crea un salotto letterario che diventa quasi subito uno dei centri più attivi di tutta l’Andalusia. Il suo salotto è frequentato da saggi, letterati e artisti attirati dal mecenatismo della principessa e dalla fama della “Saffo andalusa”. Dal Nafh al-Tib , una delle cronache più importanti dell’epoca è riportato: “Il suo salotto era luogo di riunione dei nobili del paese, e il suo giardino era un campo percorso dai cavalli della poesia e della prosa, spronati al galoppo”.
Wallada, femminista ante-litteram, va in giro per le strade senza velo e si veste persino da uomo, si dedica anche all’istruzione delle donne meno abbienti. Accoglie infatti nel suo salotto numerose schiave o ragazze di umili origini. Wallada è intelligente, colta, raffinata e di elevate e brillante educazione.
Sorprende la modernità del linguaggio androgino della poetessa, intriso di sessualità, desiderio e di ammirazione per chi ha fatto dell’amore la vita sognata degli angeli ribelli. La passionalità poetica di Wallada mostra che i piaceri hanno diritto di cittadinanza e desiderare il desiderio significa respingere l’infelicità. Il filo tagliente della scrittura di Wallada racchiude l’ebrezza, la sregolatezza e l’inclinazione al piacere. Insomma Wallada ci vuol comunicare che per la libertà ,come per l’amore, non ci sono catene. Nena News
Titolo: Cammino orgogliosa per la mia strada
Autore: Wallada Bint al-Mustafki
Edizione: FusiliaLibri
Anno: 2015
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