Da oggi in poi i voli tra Israele e India potranno sorvolare lo spazio aereo di Riyadh, finora vietati a quella che fu “entità sionista”. Tel Aviv esulta e parla di “momento storico”. A inizio mese Netanyahu aveva descritto i rapporti con gli stati arabi “i migliori di sempre”
della redazione
Roma, 23 marzo 2018, Nena News – La normalizzazione dei rapporti tra Israele e i paesi arabi è sempre più alla luce del giorno. Ieri è stato scritto un nuovo e importante capitolo: Air India ha lanciato il suo primo servizio commerciale verso Israele sorvolando lo spazio aereo saudita.
Poco importa per il leggero ritardo registrato dal volo: il passaggio dell’aereo sui cieli sauditi è stato motivo di comprensibile gioia in Israele. “Questo è un momento storico – ha dichiarato il ministro ai Trasporti israeliano Yisrael Katz – E’ la prima volta che c’è un collegamento ufficiale tra lo stato d’Israele e l’Arabia Saudita”. Katz fa bene ad esultare: da oggi in poi, infatti, ci saranno tre voli settimanali che collegheranno Israele all’India transitando per lo spazio aereo saudita, finora vietato alla fu “entità sionista”.
La notizia rallegra anche i passeggeri che ora risparmieranno circa due ore di tempo nella rotta Israele-India e che, va da sé, pagheranno di meno i biglietti. La compagnia di bandiera israeliana el-Al, che opera a Mumbai, doveva infatti fare fino ad oggi una deviazione sul Mar Rosso per evitare i cieli sauditi banditi. Poi a febbraio la decisione storica: il regno wahhabita ha approvato il passaggio di aerei sul suo territorio diretti verso lo stato ebraico. Un’apertura che non ha riguardato però il vicino emirato del Qatar contro cui re Salman e i suoi alleati arabi hanno imposto lo scorso anno un blocco durissimo.
Gli aerei diretti da e verso Tel Aviv liberi di sorvolare il regno wahhabita testimoniano gli ottimi rapporti che legano ormai Israele e Arabia Saudita, nonostante ufficialmente i due Paesi continuino a non avere relazioni diplomatiche. Un idillio sempre più sbandierato ai quattro venti da parte israeliana: il premier Benjamin Netanyahu recentemente ha descritto i legami con il mondo arabo come “i migliori di sempre”. “Gli arabi non sono mai stati più vicini a Israele” ha poi dichiarato a inizio mese durante una sua visita ufficiale a Washington durante la quale ha ribadito come il nemico dello stato ebraico e dei paesi arabi sia comune e si chiami Iran.
Se i politici israeliani parlano pubblicamente delle aperture del mondo arabo, atteggiamento diverso è quello saudita che preferisce mantenere un profilo basso lavorando sotto banco per rinsaldare i rapporti con Netanyahu. Evidente, a tal proposito, il sostegno al nebuloso “piano di pace” tra israeliani e palestinese di Trump che non prevede affatto la nascita dello Stato di Palestina.
La “nuova era” dei rapporti tra Riyadh e Tel Aviv era stata inaugurata dal tour in Medio Oriente di Trump lo scorso maggio. Proprio nella capitale saudita, il presidente statunitense aveva posto la prima pietra di quella cosiddetta alleanza tra Israele e paesi arabi (definita da alcuni commentatori “Nato araba”) in chiave anti-iraniana. Fu significativo allora che, proprio decollando da Riyadh, il presidente Usa atterrò a Tel Aviv con il suo Air Force One. Nena News
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