Il sindaco Barkat dichiara di voler porre fine alla “bugia del problema dei rifugiati palestinesi” e di rimuovere tutti i servizi che l’agenzia offre nella parte est di Gerusalemme. Un nuovo attacco dopo il taglio dei fondi da parte statunitense
della redazione
Roma, 5 ottobre 2018, Nena News – La crociata contro l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, lanciata da anni da Israele e proseguita dall’attuale amministrazione Usa, non pare trovare limiti. Dopo aver tagliato fondi essenziali al mantenimento di servizi indispensabili nei campi profughi palestinesi e dopo aver messo in discussione l’esistenza stessa dei rifugiati palestinesi, ora è la città di Gerusalemme a volerla fuori dai propri confini.
L’annuncio è del sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, che ieri ha fatto sapere di voler rimuovere dalla Città Santa scuole, cliniche e centri sportivi dell’Unrwa, accusandola sia di operare illegalmente che di incitare alla violenza contro Israele.
A Gerusalemme esiste un solo campo profughi, quello di Shuafat, ma l’agenzia opera anche dento Gerusalemme est. Oltre 1.800 gli studenti palestinesi nelle sue scuole. Che ora rischiano di restare senza classe: Barkat, pur non dando date precise, ha paventato la chiusura delle scuole dell’Unrwa alla fine di quest’anno scolastico.
L’amministrazione comunale festeggia già: la decisione, dice Barkat, è arrivata grazie al taglio dei fondi Usa all’agenzia. “La decisione statunitense ha creato la rara opportunità di sostituire i servizi dell’Unrwa con quelli del Comune di Geruasalemme. Stiamo ponendo fine alla bugia del ‘problema dei rifugiati palestinesi’ e al tentativo di creare una falsa sovranità senza sovranità”.
Un attacco durissimo a un diritto inalienabile sancito da una risoluzione dell’Onu, la 194, e alla stessa istituzione Nazioni Unite, in linea con l’attuale politica trumpiana di demolizione sia dell’agenda palestinese che della legalità internazionale e in linea con le ripetute richieste del governo Netanyahu di chiusura dell’agenzia.
E non è una “buona” notizia nemmeno il piano di sostituire i servizi dell’Unrwa con quelli comunali: Gerusalemme est è la zona più marginalizzata della città, dove al pagamento delle tasse da parte palestinese non segue il fornimento di servizi sufficienti, né sul piano abitativo né su quello scolastico o di raccolta dei rifiuti.
Dall’Unrwa per ora non arrivano commenti ufficiali. Il mese scorso Chris Gunness, portavoce dell’agenzia, aveva definito i tagli ai fondi da parte Usa “un attacco politico”: “Non potete cancellare la storia di 5,4 milioni di persone che appartengono a una comunità protetta dall’Onu, non potete cancellare i loro diritti, i diritti all’educazione, alla salute e all’autodeterminazione”. Nena News
Messaggio 4 mandato da Angelo il 5 ottobre 2018.
La gente si è stancata di sentire dai politici, tante parole e pochi fatti. La politica dovrebbe fare molto di più per cercare di risolvere i problemi della gente. Sarebbe bello che i politici siano uniti e che non ci siano più le idee politiche e i partiti. I politici e i cittadini dovrebbero lavorare insieme. Ci vorrebbero persone oneste che facciano del bene per tutti. Ogni male si risolve dalle origini. Speriamo bene.