Il romanzo è ambientato nella regione siro-libanese occupata dai francesi negli anni precedenti e successivi alla seconda guerra mondiale quando la “modernità”, portata dai francesi, sconvolge la società del posto fatta di tradizioni e di consuetudini. Ma l’assimilazione imposta dai colonizzatori genera un diffuso sentimento di autodeterminazione che sfocerà nella lotta per l’indipendenza.
di Cristina Micalusi
Roma, 27 marzo 2015, Nena News – “I Giorni Ebbri” è l’opera che conclude il lavoro artistico di Sa’dallah Wannus, precedendone di poco la morte nel 1997. Siamo nella regione siro-libanese occupata dai francesi negli anni precedenti e seguenti la seconda guerra mondiale; quando la “modernità” portata dai francesi sconvolge la società del posto, fatta di tradizioni e di consuetudini. Il modello occidentale diventa la via da seguire per le nuove generazioni. Allo stesso tempo il “progresso” che corrompe la morale dei cittadini, risveglia desideri rimasti sopiti. Questi sono i giorni ebbri che racconta Wannus, giorni profumati di un’essenza straniera, alla ricerca di gioie e piaceri. L’assimilazione portata avanti dai francesi richiede la rinuncia all’identità storico-culturale della popolazione autoctona con conseguente diffusione di un sentimento di autodeterminazione che sfocia nella lotta per l’indipendenza.
La presenza francese nella regione è sancita dalla sconfitta dell’Impero Ottomano nella prima guerra mondiale, Siria e Libano, da sempre uniti, vengono separati. La situazione è resa più grave dopo il secondo conflitto mondiale allorché l’insofferenza verso i francesi accresce con la consapevolezza di essere governati dal potere di Vichy asservito ai nazisti. Fino al 1941 quando inglesi e francesi del governo libero occupano tutta la regione, deludendo le aspettative della popolazione e rimandando l’indipendenza. Scontri sanguinosi avvengono tra il maggio e giugno 1945 con l’insurrezione di Damasco e il suo bombardamento. L’anno successivo Siria e Libano dichiarano la propria indipendenza.
È questa la scena storica delle vicende della famiglia protagonista, composta dai genitori (Sanà e Abdulkader) e quattro figli. (Leila, Selma detta Sama, Adnan e Sirhan).
Il “progresso” degli occidentali si insinua anche negli aspetti più superficiali della vita quotidiana: nella casa arredata secondo la moda francese, nel vestito che i figli regalano al padre, sostituendo l’abito tradizionale ormai inadeguato alla posizione sociale e ai tempi, nell’iscrizione a scuole straniere. Wannus narra questa variegata interiorità umana fatta di passioni e desideri con una tecnica innovativa che avvicina l’opera teatrale al cinema. La quotidianità è fatta di miserie, violenza sessuali, convenzioni sociali legate alle credenze popolari, permeata anche dalla corruzione, dall’uso di alcolici e droghe.
L’adulterio di Sanà fa partire l’azione. La donna cerca di fuggire un matrimonio combinato dalle famiglie, un legame insoddisfacente e umiliante. Ma il tentativo di cancellare il passato sarà inutile perché esso ritorna sempre nei ricordi. La fuga di Sanà irrompe nel fantomatico “progresso” che aveva coperto il passato e fa trasparire le antiche tradizioni. Il marito strappa il vestito occidentale, vuole recuperare questa onta subita uccidendo Sanà che lo ha svergognato. Tutti gli altri componenti della famiglia intraprendono strade diverse: Adnan , che si trova a dover superare l’affetto per la madre e il “dovere” di ucciderla, si suicida. Sama e Sirhan percorrono una vita di degrado e corruzione.
Solo Leila, forse, riuscirà ad evitare il fallimento di tutta la famiglia, ma ad un prezzo elevato di sofferenza. Ella riesce a costruire una famiglia basata sul vero amore che le permette di affrontare il dolore della morte del marito Shamel, caduto lottando per l’indipendenza proprio nel bombardamento di Damasco. Wannus unisce il passato e la tradizione e li rende la base dell’ identità nazionale. L’opera suddivisa in 26 scene raccontate dal nipote alla ricerca della verità sul passato, interroga i suoi familiari. Wannus descrive un universo umano verisimile, storicamente collocabile grazie ad esatti riferimenti storici. Sa’dallah Wannus (1941-1997) nato e vissuto in Siria, è l’autore che più di ogni altro ha dato ha dato impulso al rinnovamento del teatro arabo. L’intensa attività e la ricca produzione di Wannus si sono caratterizzate per un forte impegno sociale e politico. Nena News
Titolo: I Giorni Ebbri
Titolo originale: al-Ayyam al-Makhmura
Autore: Sa’dallah Wannus
Edizioni Q
Anno: 2006