Il nostro viaggio si conclude qui. Almeno per il momento. Continueremo ad aggiornare il sito fino al primo maggio, poi saremo costretti a sospendere le pubblicazioni. Una decisione sofferta ma obbligata. Grazie a chi ha collaborato con noi in questi lunghi anni e a chi ci ha sempre letto e seguito
Care lettrici e cari lettori,
il lungo viaggio di Nena News si sta per concludere. Dopo 12 anni di lavoro sul Medio Oriente e l’Africa, con l’obiettivo dichiarato – e, ne siamo convinti, riuscito – di mantenerci sempre independenti e di fornire un’informazione alternativa a quella della stampa mainstream, la nostra piccola redazione ha deciso di interrompere le pubblicazioni.
Non lo faremo subito, per un paio di mesi ancora continueremo nel lavoro quotidiano, come forma di rispetto e riconoscimento per chi all’inizio di quest’anno ci ha rinnovato la sua fiducia con una donazione.
Come data di chiusura abbiamo scelto il primo maggio: è la data della nostra fondazione, nel 2010, e anche quella simbolica delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori a cui tanto spazio abbiamo dedicato in questi anni.
La nostra è una decisione sofferta, affatto semplice. Abbiamo dedicato a Nena tempo, energie, entusiasmo e lavoro volontario per più di un decennio, nonostante le ovvie difficoltà. Ma è anche una scelta obbligata: in questo lungo viaggio siamo stati affiancati da tanti collaboratori e tante collaboratrici, abbiamo avuto al nostro fianco una redazione composita ma che si è andata via via riducendo. Da oltre un anno siamo rimasti in due e il carico di lavoro si è fatto insostenibile.
Gli effetti sono visibili: l’agenzia non è in grado di produrre più la mole di articoli e analisi che ci ha caratterizzato in passato e la nostra sola fonte di finanziamento, le donazioni di chi ci legge e ci segue, necessaria a mantenere la nostra indipendenza, si è andata via via riducendo e quest’anno è stata così piccola da permetterci solo di coprire alcune spese.
Ciò ci impedisce, come in passato, di poter retribuire il lavoro di collaboratrici e collaboratori, un riconoscimento della loro attività necessario a garantire la dignità di chi scrive e anche la qualità del lavoro redazionale. Un lavoro che sappiamo essere stato apprezzato da tante e tanti, individui, associazioni, colleghe e colleghi che spesso hanno ripreso dal nostro sito materiali e articoli che ritenevano utili al proprio pubblico, per approfondire tematiche comuni: il lavoro, il femminismo, le lotte dei movimenti di base, le migrazioni.
I conflitti, che segnano questo spicchio di mondo, a partire dalla Palestina a cui in questi 12 anni abbiamo dedicato lunghe dirette durante le ripetute offensive israeliane su Gaza, uno sforzo enorme per le nostre energie ma che pensiamo sia stato utile a tenere aggiornati sui giorni più bui.
E poi la cultura, anzi le culture, che emergono con prepotenza dai popoli, le loro arti, le loro avanguardie, la musica e la cucina, un modo per narrare non i governi e i regimi ma chi è davvero motore di cambiamento sociale.
Cogliamo l’occasione per ringraziare coloro che hanno preso parte a questo lungo viaggio. Dimenticheremo sicuramente qualcuno e qualcuna e ce ne scusiamo fin da subito: Michele Giorgio, fondatore di Nena News e suo direttore fino allo scorso anno; Barbara Antonelli, cofondatrice dell’agenzia; Giorgia Grifoni e Sonia Grieco, parte della redazione per molti anni; e chi ha scritto e collaborato con noi, Fidaa Abu Hamdiyye, Melissa Aglietti, Patrizia Cecconi, Anna Clementi, Cecilia D’Abrosca, Ika Dano, Federica Iezzi, Halimeh Khatib, Francesca La Bella, Stefano Mauro, Luca Ricciardi, Marco Santopadre, Rosa Schiano, Laila Sit Aboha, Marco Siragusa, Valentina Timpani, Rossana Tufaro.
E tutte e tutti voi, che ci avete accompagnato in questi anni pieni. Noi ne abbiamo fatto tesoro. Continuate a pretendere il meglio dall’informazione. Capire, conoscere, permette di essere più liberi. Lo diceva – meglio di noi – Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”.
Chiara Cruciati e Roberto Prinzi