I ricordi in versi dei nostri lettori e delle nostre lettrici dedicati a Vittorio Arrigoni. Inviate le vostre opere dal primo marzo al 10 aprile. Ogni opera può essere votata con un like sul post di Facebook, raggiungibile da qui
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Veronica Papi – A Vittorio Arrigoni (10 aprile 2021). Vota qui: 80 like
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Mirko Vercelli – Potran fare un deserto (A Vittorio) – (07 aprile 2021). Fuori concorso
Vik insegna il suono
Di un grido inaudito
Ha la forma esatta
Di un ulivo
La chioma cede
Alla corrente esplode
Il rumore delle fronde
Consuma i frutti e le sue foglie
Fin quando resta spoglio morto
In silenzio il ramo il tronco
Continua il grido
Che nessun soffio sente
O smuove più
E loro
Potran fare un deserto
E chiamar pace ogni granello
Stender sabbia su le vesti
O sulla spoglia carne
Dai contorni dei palazzi
Nelle notti calde
Riempir le bocche
Di sangue e di rovine
Strozzarne il lamento
E chiamar ordine
Il chetarsi del vento
Potran seccar l’acqua
Dalle labbra
Finger naturale
In un deserto
Che il più debole
Soccombe
E chiamare luce del Sole,
L’incendio delle bombe
Declamar infine
Di fiabe raccontate
Che la pace
La pace sia qua
Ma non potranno sradicare
L’assordante silenzio
Delle vite spezzate
Che rimarrà
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Nicoletta Crocella – Vittorio Arrigoni, un vincitore (07 aprile 2021). Vota qui: 5 like
Voi che potete uccidere i sogni
voi che il buonsenso vi guida
mentre aprite l’uovo pasquale
mentre scartate con cura
la sorpresa nascosta all’interno
accanto i bambini ridenti
che lo smarrimento vi colga
e vediate gli occhi di Abeer
strappata a suo padre
e morta di dolore
e vediate gli occhi di Vittorio
coperti dai suoi assassini non poterono guardarti negli occhi
Ignavia, indifferenza, un mondo disumano
in cui crescete bambini
come alieni senza memoria
Voi lasciate che altri facciano
il lavoro sporco che vi evita
le scene violente, le tracce del sangue
Voi vi nutrite della morte degli agnelli
succhiate il sangue come nettare
e incartate doni di morte
deliziosi ninnoli velenosi
Aprile 2011
e ancora dopo dieci anni
scartate uova luccicanti
cercando un po’ di gioia
per bimbi prigionieri
Ma ancora, che lo sgomento vi colga
e vediate la prigione
che Vittorio raccontava
e possiate vedere
il seme gettato
nella terra di Gaza credettero di spegnerti, ma tu diventasti seme
che germoglia di mille lotte
resistenza e amore
dignità e sorriso, oltre il dolore
mille volontà oltre il blocco
e vediate gli sguardi
che si aprono qui
nella sua terra che lo accolse
in sua madre che sempre lo racconta
e altri semi sparge con amore
Vittorio Arrigoni, un vincitore
Aprile 2021
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Cecilia Incagli (06 aprile 2021). Vota qui: 278 like
Vik Attivista
Inizia Ribelle,
Tutto Raro,
Tenacemente, Instancabile,
Osando Girovago e
Rincorrere Ovviamente,
Ideali Navigatore
Ovunque. Indimenticabile.
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Susi Ciolella e Claudio Caldarelli – A Vik (26 marzo 2021). Vota qui: 58 like
A Vittorio Arrigoni ucciso nella striscia di Gaza il 15 aprile 2011
Funebre polvere
di massacri al suolo
piombo fuso strozza
in gola le conchiglie
Pescatori gazawi
t’abbracciano le vestigia
e allattano il tuo dolore:
Vik del restiamo umani
Soldati sporchi di parole
spargono il tuo sangue
ad attenderti nel tuo cammino
la misericordia
lacrime di sale dei figli
assetati di sopravvivenza
Vik, compagno, fratello nostro
nell’utopia di un folle amore
vivrai nei diritti umani
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Francesco Giordano – Restiamo Umani (22 marzo 2021). Vota qui: 113 like
Quanti porti e frontiere
ti han visto attraversare
con sorriso e speranza
dentro il tuo zaino?
All’interno custodivi Darwish:
«Mentre prepari la tua colazione
pensa agli altri, non dimenticare
il cibo per le colombe».
Occhi profondi, Vittorio,
inviolati, energia cui ambire.
Piedi di piuma
per restare leggeri.
Testimone per gli oppressi.
Grande cuore a contenere
le sofferenze di ognuno
e tutte.
Volevi esserci, quando serviva.
E partivi, su una barca
in mezzo al mare,
oppure su strade sopra Ronzinante,
come don Chisciotte
che procedeva a cercare
la sua Dulcinea: la Palestina
di cui eri innamorato.
Il fosforo bianco
disseminato dal cielo di Gaza
emetteva morte tra le macerie,
e tu accarezzavi
i bambini ustionati,
spaventati dalle bombe
provenienti da
micidiali F16 israeliani.
Tu ci hai fatto conoscere
Mouhamed Talal Al-Helu, 6 anni
Mahmoud Al-Manasra di 50 anni
Mohammed Issa Faraj Allah, 16 anni
Qasem Salah Abu Uteiwi, 15 anni
Muhammad Jihad Al-Helo, 11 anni
Yasser Ahed Al-Helo, 16 anni
Muhammad Saber Harara, 20 anni
Yasser Hamer Al-Helo di 50 anni.
Infine dentro un frigorifero
nell’obitorio,
hai riconosciuto Qasem
il tuo amico di Gaza:
hai riconosciuto
quel che restava di lui,
senza più un braccio,
senza più un dente in bocca.
Vik,
“Un vincitore è un sognatore
che non ha mai smesso
di sognare”.
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Nicola Morella – Avamposti d’Occidente (19 marzo 2021). Vota qui: 13 like
Dalle nostre barche alle vostre celle
il salto è compiuto, facile d’assurdo.
In mare semi-aperto c’è ossessione,
neanche lì si gode dell’orizzonte:
proiettili di striscio, e la Striscia assediata.
Così il silenzio ingombrante per la terra attorno,
sulla pazzia, sul vostro possedere ovunque,
che ai pesci viene voglia di gridare,
ai pesci! …a questi scafi sfasciati,
ai vetri conficcati nella carne.
Dalle nostre barche ai vostri cessi,
legato, le beffe, le minacce,
nemmeno gl’insetti involontari complici,
nemmeno il Presidente in viaggio per ringraziarvi
di cotanto carnefice vittimismo,
nulla che intacchi, tutto che rafforza
il lato sensibile del vissuto
che non potrete mai sbranare.
Nella disperazione ho trovato occhi,
odori, mani, lettere sulla pelle.
Nella miseria ho amato come…
tanto non sapete, digrignate.
con la voce di Vittorio
per lo stato sionista
Parma, 25 Novembre 2008
Anonimo25 novembre 2008 21:54
e’ proprio l’eco della voce, della mia voce.
grazie hermano.
Vik
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Mahmoud Suboh – Senza titolo (15 marzo 2021). Vota qui: 25 like
Era un Colombo viaggiatore
Non conosceva né confini né muri,
volava felice della sua libertà
in un mondo ricco di umanità
Finché un giorno, non vide la terra della sua Santità,
trasformata in un assedio che non aveva niente a che fare con la fiaba disegnata nel libro di Dio dell’antichità
Palestina martoriata,
il popolo della fratellanza e dell’armonia schiavo di uomini venuti da oltre i confini,
strumentalizzando la persecuzione e falsificando una leggenda di un tempio distrutto dalla stupidità
Assetati di sangue e di vendetta,
avevano imprigionato Dio in una stella
Si è reso conto che il mondo non era così giusto come gli avevano insegnato nel libro della maturità e che la santa costituzione era in mano a politici senza pietà,
colonizzare la regione fu la loro priorità
Valori morali cedono il posto al Dio danaro e alla vanità.
Ma questo non era scritto nei libri di scuola,
dove trionfava la libertà e la pace fra le diversità
Vittorio, era il nome del colombo viaggiatore,
cercò di atterrare nella terra dell’arancio e del pompelmo,
unire la sua voce a quella degli innocenti resi prigionieri assenti senza dignità
Carcere a cielo aperto,
quanta falsità…spari e fuoco persino sulle nuvole e chi osava passare un confine disegnato sullo stato ghetto della loro superiorità
Gabbiano sugli scogli gridava giustizia nella terra di un Dio trasformato in assassino in nome di una leggenda,
popolo eletto…terra promessa…e mille altre storie di civiltà
Marinaio in una barca decise di rompere l’assedio e riportare l’armonia fra le diversità
Unì la sua voce al popolo senza voce,
gridò allo scandalo dell’Occidente della sua civiltà,
falsificata per lavarsi la coscienza o forse semplicemente per ottenere una fetta della colonizzazione dell’altro mondo!
Fu, come i suoi fratelli, una spina nel fianco del nemico e dei suoi complici nel massacro di un popolo che cerca la sua libertà
Tornò nella sua terra in una bara,
ali spezzate,
avvolto in una bandiera di quattro colori
Lasciando la Palestina a resistere come quando lui era in volo,
ma con un martire eroe in meno
Ma la lotta di Arrigoni non è finita
Milioni e milioni di liberi nel mondo,
hanno inciso sulla terra e sul cielo la sua battaglia, che si riassume in due parole: Restiamo Umani.
Si, Restiamo Umani il sogno degli uomini di coscienza che lottano per vivere in fratellanza.
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Luigi Fioravanti – A Vittorio Arrigoni (9 marzo 2021). Vota qui: 9 like
Quel generoso spirito che spinse
te, Vittorio, a varcare il mare,
perché pietà degli uomini ti vinse
che in Gaza prigioniera han vite amare,
spira sulla tua tomba ed ivi adduce
schiere di giovani per tenderti le mani,
sì forte vi risuona e vi riluce
quel tuo comando di restare umani.
Non spegneranno della tua luce il raggio
né odio cieco né cinismo abietto;
e intorno a tua madre e al suo coraggio
tanti si stringeranno con affetto.
Dalle sue mani avranno la consegna
di seguir te, per rendere onore
a chi sua vita ha dato e resa degna
perché gli fu fraterno l’altrui dolore.
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Gaia – Tratto infinito (3 marzo 2021). Vota qui: 15 like
È un’impronta
Mai così forte fu la tua
Tra le righe dei tuoi scritti, ne viviamo la disperazione
Le stille di sudore, l’angoscia e il timore
Penna contro la disattenzione
Ed è forte il rumore
L’eco di un messaggio mai perduto
Lo sguardo vero sull’ignobile destino
Di fratelli mai così lontani
Ancor immagino la tua forte presenza
Lì al porto o su una fragile imbarcazione
A ripetere: “Why? Why?”
A sfiorarti la fronte dai pensieri pesanti
Con gli occhi vigili, mai assenti
Non v’è risposta per le atrocità
Persiste quella per la tua nascita
È un tratto infinito il tuo lascito
Mai sarà vano
Rivelando il senso del tuo essere ed esserci stato:
mettersi in viaggio.
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Angelo Raffaele Musicco – “La Torcia nell’Oblio. A Vittorio Arrigoni, eroe e uomo di pace” (2 marzo 2021). Vota qui: 5 like
Avanzi nell’oblio, come in una grotta
Tu sei la torcia solitaria…
Gli occhi assonnati si stropicciano
All’aurora del primo giorno del tempo, senza te.
Davvero vivesti, Vittorio?
O sei leggenda sovrumana,
invenzione di poeti e aedi?
Davvero il sangue rosso, come la vita viva e presente,
era in te, come in noi, tuoi fratelli?
Fu piccolo coraggio – dicono –
condividere il pane, il vino rosato cotto dal sole del Sud perseguitato del mondo, e alcuni pesciolini, lì con i bimbi, figli dell’Uomo, e dei tuoi amici.
Noi non lo crediamo. Crediamo che ogni mandibola e ogni guancia, offerta all’ idiozia e alla chiusa astuzia del carnefice, dare la vita per i propri amici, sfidando la nostra indifferenza, ci guida a essere umani come tu hai sognato e vissuto.
A prezzo del tuo viaggio, e del tuo respiro, e del tuo sguardo tenero e violento d’Amore.
E del tuo sangue, e della tua imprevedibile vecchiaia che non vedremo, perché, grazie a loro, i tuoi assassini, e a differenza loro, tu rimani eternamente giovane.
Grazie per aver giocato, da fuoriclasse, come e Maradona, per gli scugnizzi di Napoli e di Fiorito, col pallone della vita, nella Palestina di Gesù.
Gloria.
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Robbie Nash – “Se avessi…” (1 marzo 2021). Vota qui: 3 like
Se avessi braccia, vi accoglierei e
avendo mani,
distribuirei cibo e vestiti
e aprirei la porta di casa.
Se avessi bocca,
di sentirvi a casa vostra vi chiederei
come si fa con gli ospiti
quelli con cui giustifichi il disordine.
Se avessi occhi, di empatia si colmerebbero,
e se avessi orecchie,
quale che sia l’idioma di un siriano o di un palestinese,
ascolterei.
Quanti siamo? Milioni?
Che abbiamo questo comune sentire
e che pure abbiamo braccia e mani,
bocca, occhi e orecchie?
Quanti siamo a non chiederci più
chi ci abbia convinti di essere monchi,
e ciechi e sordi?
A non capire che se l’umanità mettessimo in fila,
e ognuno al prossimo più prossimo pensasse,
ciascuno avrebbe chi si prende cura di lui
e ai seminatori di odio
non rimarrebbe che di ammazzarsi tra loro?