Continua a salire il bilancio di morte tra i palestinesi della Striscia di Gaza a causa dei raid israeliani. Tel Aviv, intanto, ammassa truppe al confine e non si esclude una operazione di terra. Intanto, aumentata “massicciamente” la sicurezza interna per porre fine alle tensioni nelle città israeliane.
AGGIORNAMENTI:
ore 23:10 Ministero salute palestinese: “Sono 103 i palestinesi uccisi (27 bambini)”. Arrestati i responsabili del lancio di tre razzi dal Libano
Il ministero della sanità ha fatto sapere che finora sono stati uccisi 103 palestinesi uccisi, tra i quali 27 bambini e adolescenti e 11 donne. I feriti sono 580.
Intanto le Forze armate libanesi – riferisce la tv Mtv Lebanon citando fonti militari – hanno arrestato i responsabili del lancio di tre razzi nelle scorse verso il nord d’Israele. I razzi non hanno causato danni e sarebbero stati fatti partire dal campo palestinese di Rashidieh (Tiro) e quindi responsabili sarebbero state le fazioni palestinesi, non il partito sciita libanese Hezbollah come era stato ipotizzato inizialmente.
Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha confermato che un gruppo di 120 membri del personale del dipartimento della Difesa Usa, che si trovava in Israele per la pianificazione anticipata di un evento, è stato evacuato in Germania a bordo di un aereo da trasporto militare C-17. I militari dovevano partire al termine di questa settimana, ma la loro partenza è stata accelerata nel momento in cui continua l’escalation tra Israele e Gaza iniziata lunedì 10 maggio.
ore 19.30 – Altri 9mila riservisti israeliani mobilitati. Biden: “Reazione Israele non è eccessiva”
Il ministero della Difesa israeliana ha approvato il dispiegamento di altri 9mila riservisti da inviare al confine con la Striscia di Gaza. Intanto in conferenza stampa il presidente Biden è tornato a parlare della questione: le bombe su Gaza, ha detto, “non sono una reazione eccessiva”. Da Mosca, intanto, il presidente russo Putin e il segretario generale dell’Onu Guterres hanno chiesto la fine delle violenze e di riavviare il lavoro del Quartetto (Usa, Onu, Ue e Russia).
ore 18.30 – Sale a 87 il numero di vittime nella Striscia di Gaza, tra questi 18 bambini e 8 donne. Almeno 530 i feriti
ore 17.45 – Secondo giorno di coprifuoco a Led. Palestinesi in Israele denunciano altre violenze
Le autorità israeliane hanno annunciato un’altra notte di coprifuoco nelal città mista di Led, tra gli epicentri delle violenze tra residenti palestinesi ed ebrei. Due giorni dopo le proteste palestinesi, con decine di auto bruciate ed edifici dati alle fiamme, da ieri in città sono arrivati centinaia di coloni dalla Cisgiordania e giovani ultranazionalisti che stanno compiendo aggressioni contro proprietà e residenti palestinesi. Il coprifuoco entra in vigore alle 20 e termina alle 3 del mattino, ora locale. Ma i palestinesi denunciano anche abusi da parte della polizia, in particolare nella città di Haifa, che si aggiungono alle violenze perpetrate da coloni e gruppi di destra: attacchi con le pietre contro le finestre delle abitazioni e un ampio dispiegamento di polizia, a piedi, in auto e a cavallo.
ore 16.00 – Delegazione egiziana a Tel Aviv per provare a mediare un cessate il fuoco
Una delegazione egiziana è a Tel Aviv per incontrare ufficiali israeliani nel tentativo di negoziare un cessate il fuoco. A dirlo sono stati due ufficiali dell’intelligence egiziana. La stessa delegazione ha già incontrato ufficiali di Hamas nella Striscia di Gaza.
Ore 15.30 – Almeno 100 razzi verso Tel Aviv e Beersheba. Le Brigate al-Qassam (ala armata di Hamas) invitano i palestinesi della Cisgiordania ad unirsi alla lotta contro Israele
Almeno 100 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso le città israeliane di Tel Aviv e Beersheba, con un bilancio parziale di due feriti. Lo riferisce il quotidiano israeliano “The Times of Israel”. Due persone hanno subito lievi ferite provocate da schegge a Kiryat Gat, mentre un razzo è precipitato all’ingresso di parcheggio a Tel Aviv, provocando solo danni materiali. I media israeliani riferiscono che le sirene d’allarme hanno suonato anche vicino a a Beit Shemesh, Nataf e Mevo Horon, vicino a Gerusalemme.
In una nota, il movimento di Hamas ha rivendicato la responsabilità degli attacchi con i razzi sottolineando che è una riposta all’uccisione da parte delle Forze di difesa israeliane di diversi esponenti di spicco dell’organizzazione nei raid condotti in questi giorni contro l’enclave assediata palestinese. Stamane l’esercito israeliano aveva annunciato di aver colpito una postazione di Hamas dotata di tre lanciatori per missili anticarro e di aver inoltre colpito quattro unità del gruppo mentre stavano lanciando razzi contro obiettivi israeliani.
Intanto le Brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas, hanno esortato i palestinesi della Cisgiordania ad unirsi alla lotta contro Israele. “Andate avanti, combattete il nemico in ogni campo. Ciò che distingue questa battaglia è la solidarietà del nostro popolo ovunque si trovi, ciascuno secondo le circostanze sul campo”, ha detto in una nota il portavoce delle Brigate. Il gruppo ha inoltre minacciato di inasprire gli attacchi nei prossimi giorni qualora Israele dovesse superare “la linea rossa”. “Colpire Tel Aviv, Dimona e Gerusalemme sarà facile come bere un bicchier d’acqua”, conclude la dichiarazione.
Ad alzare la voce è anche Henrietta Fore, direttrice generale del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Secondo Fore, la situazione nei Territori occupati palestinesi e Israele è sull’orlo di una “guerra su larga scala”. “Secondo le notizie che ci arrivano, almeno 14 bambini nello Stato di Palestina e un bambino in Israele sarebbero stati uccisi da lunedì. Altri 95 bambini a Gaza e in Cisgiordania – compresa Gerusalemme Est – e tre bambini in Israele sarebbero stati feriti negli ultimi cinque giorni”, ha detto la direttrice. “La situazione è a un pericoloso punto critico. Il livello di violenza e il suo impatto sui bambini è devastante. Siamo sull’orlo di una guerra su larga scala. In ogni guerra, i bambini – tutti i bambini – soffrono per primi e soffrono di più”, ha aggiunto. “Chiedo a tutte le parti di porre fine a tutte le violenze e di allentare le tensioni. Esorto tutte le parti a proteggere tutti i civili, specialmente i bambini, a risparmiare le infrastrutture civili essenziali dagli attacchi, e a porre fine alle violazioni contro i bambini”.
ore 14.10 – Attacchi a case e proprietà palestinesi nelle città israeliane
Scene mai viste prima, raccontano i testimoni: nelle città israeliane, in particolare in quelle miste dove vivono sia palestinesi che ebrei, sono arrivati da ieri centinaia di coloni dalla Cisgiordania, che si autodefiniscono “volontari” diretti a proteggere gli israeliani dalle violenze palestinesi. Ma i racconti sono altri: senza che la polizia intervenga, si sta assistendo ad aggressioni contro residenti palestinesi e le loro proprietà.
Poco fa un video fatto circolare sui social mostra un gruppo di israeliani che tentano di entrare in una casa palestinese ad Haifa. Gli abitanti sono poi stati picchiati e arrestati dalla polizia israeliana. Scene simili si sono viste nella notte a Led, a Bat-Yam, a Tel Aviv e a Tiberiade, con linciaggi per la strada e attacchi alle moschee e a case palestinesi da parte di ultranazionalisti ed estrema destra israeliana, nonostante il coprifuoco notturno indetto almeno a Led.
#BREAKING Israeli mobs attack Arab owned businesses in Bet Yam and Tiberias pic.twitter.com/hvkyLUoCl1
— Middle East Eye (@MiddleEastEye) May 12, 2021
ore 13.55 – Ong Adalah denuncia Sms minacciosi contro i palestinesi che hanno partecipato alle proteste ad al-Aqsa
Adalah, il centro legale per i diritti della minoranza araba in Israele, ha detto oggi di aver mandato una lettera urgente al procuratore generale d’Israele Mandelblit e al diretto dello Shin Bet (Intelligence interna israeliana) denunciando gli Sms minacciosi che diversi palestinesi starebbero ricevendo.
Il messaggio in arabo è il seguente: “Salve, è stato identificato come chi ha partecipato agli atti di violenza ad al-Aqsa. Noi ti puniremo”. Oltre alla natura minacciosa dei messaggi che viola la privacy degli utenti, tali Sms, sottolinea Adalah, sono illegali e così facendo lo Shin Bet va al di là della sua autorità”.
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della redazione
Roma, 13 maggio 2021, Nena News – Dopo 4 giorni di ripetuti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza e il lancio di oltre 1.500 razzi verso Israele da parte delle fazioni palestinesi, la tregua tra le parti appare molto lontana. Secondo l’ultimo bollettino diramato dal Ministero della salute palestinese, sono 83 i palestinesi uccisi dall’aviazione di Tel Aviv. Tra questi, 17 sono bambini e 7 sono donne. I feriti palestinesi sono 487. Tra le vittime si segnalano anche il capo militare del movimento islamico Hamas, Bassem Issa, e tre importanti figure del movimento. In Israele, invece, i morti sono 7. Tra questi, un bambino e un soldato.
Tel Aviv, intanto, sta ammassando truppe al confine con la Striscia. Un portavoce militare ha detto senza troppi giri di parole ai media che “Israele è a vari stage di preparazione per lanciare una operazione di terra”. Parole che fanno credere che l’ingresso di militari nell’enclave palestinese assediata appare sempre più una possibilità concreta. L’ultima invasione israeliana di terra risale all’ultima offensiva israeliana su Gaza 2014. Il ministro della difesa israeliano, intanto, ha ordinato “un rinforzo massiccio” di forze di sicurezza per contenere la violenza nelle città in Israele. “Siamo in una situazione di emergenza dovuta alla violenza nazionale e ora è necessario avere un massiccio aumento di forze sul terreno per ripristinare ordine e legge”.
Ma la tensione è alta anche in Cisgiordania dove ieri sera decine di palestinesi sono stati feriti da colpi di proiettili con punta di spugna. Le persone che hanno avuto bisogno di cure ospedaliere sono state 51 a Gerusalemme, 20 ad Hebron, 7 a Nablus e 6 a Tul Karem. E’ rimasto invece ucciso un palestinese vicino a Nablus nel corso degli scontri con i soldati israeliani.
Intanto centinaia di fedeli musulmani si sono recati oggi alla moschea di al-Aqsa a Gerusalemme per la preghiera dell’Eid al-Fitr che pone fine al mese sacro di Ramadan. La tensione resta alta, ma al momento non si segnalano scontri. La guerra nei cieli tra Gaza e Israele ha avuto immediate ripercussioni nel settore dell’aviazione. Dopo la United Airlines, Delta Air Lines e American Airlines, anche la British Airways ha cancellato i suoi voli oggi per e da Tel Aviv.
E mentre il presidente Usa Biden è intervenuto per ribadire “il diritto di Israele a difendersi”, ieri sera il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si è visto bloccare dal veto americano una decisione che chiedeva la riduzione immediata delle tensioni. Secondo fonti interne, Washington ha bloccato la dichiarazione ritenendola “controproducente” al lavoro di mediazione dietro le quinte. Quattro membri del Consiglio (Norvegia, Estonia, Francia e Irlanda) hanno così emesso un loro comunicato in cui definiscono l’uccisione di civili palestinesi nei bombardamenti israeliani su Gaza e quelli israeliani per i missili dalla Striscia “preoccupante e inaccettabile” e chiedono a Israele “di interrompere subito le attività coloniali, le demolizioni e gli sgomberi, anche a Gerusalemme est”. Nena News
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