L’autore si è aggiudicato il premio “al-Booker al-Arabi” per il suo libro “La Seconda guerra del cane”, un romanzo sulla corruzione e l’estremismo in un paese senza nome
della redazione
Roma, 27 aprile 2018, Nena News – Il premio internazionale per la narrativa araba (IPAF) è andato quest’anno all’autore palestinese Ibrahim Nasrallah per il suo romanzo “La seconda guerra del cane”. Conosciuto come “al-Booker al-Arabi” nel mondo arabo, l’IPAF è un premio letterario annuale per la narrativa in arabo sponsorizzato dal Dipartimento della cultura e del turismo di Abu Dhabi ed è sostenuto dalla Booker Prize Foundation di Londra. La rassegna, giunta quest’anno all’11esima edizione e tenutasi lo scorso 24 aprile, si svolge ogni anno nella capitale emiratina alla vigilia della Fiera internazionale del Libro di Abu Dhabi.
Il premio prevede oltre ad una somma in denaro per il vincitore (50.000 dollari) anche i fondi necessari per tradurre l’opera in inglese. Agli altri finalisti – quest’anno erano Amir Tag Elsir, Aziz Mohammed, Shahad al-Rawi, Walid Shurafa e Dima Wannous – è stato assegnato un premio di 10.000 dollari.
Secondo Ibrahim al-Saafin, capo dei giudici della manifestazione letteraria, l’opera di Nasrallah “presenta con humor la tendenza verso la brutalità presente all’interno della società. [L’autore] immagina un mondo dove i valori umani e morali sono stati abbandonati e dove nulla è permesso, persino comprare e vendere l’anima”. Il professore Yasir Suleiman, a capo del Comitato per l’assegnazione del premio, ha detto che il romanzo “propone una immagine agghiacciante dell’umanità in tutto il suo potenziale distruttivo”. Suleiman ha poi lodato il “linguaggio vivace [del testo] in cui l’humor rende il fardello morale, dato dall’immedesimazione con il personaggio principale, sopportabile”. “La Seconda guerra del cane” è stato scelto dai giudici dell’IPAF provenienti da 14 paesi del mondo arabo.
Nella sua opera Nasrallah descrive un mondo futuristico dove l’avidità ha preso il sopravvento a scapito dei valori umani e dell’etica. Emblematica nel testo è la figura del protagonista, Rashid, che passa dall’essere un oppositore del regime a un estremista materialista senza scrupoli in un paese (senza nome) devastato dalla violenza.
“Il romanzo è stato scritto per provocare il lettore, per farlo preoccupare e lasciarlo perfino qualche volta senza fiato” ha detto Nasrallah commentando il suo libro. “La Seconda guerra del cane è, a mio giudizio, un avvertimento per quello che potrebbe accadere in futuro”.
Ibrahim Nasrallah è nato nel 1954 in un campo profughi palestinese in Giordania. I suoi genitori erano stati cacciati dal villaggio di al-Buray, vicino a Gerusalemme, durante la guerra del 1948 che ha portato alla fondazione dello stato d’Israele. Ha trascorso la sua infanzia nel campo rifugiati palestinese di al-Wahdat ad Amman (Giordania) e ha iniziato la sua carriera lavorativa come insegnante in Arabia Saudita. Ha lavorato anche nel campo del giornalismo dedicandosi all’attività di scrittura a tempo pieno a partire dal 2006. È autore di numerosi romanzi e raccolte di poesie. Per due volte è stato selezionato nella shortlist e nella longlist del Premio. In italiano sono stati pubblicati: Dentro la notte. Diario palestinese (trad. di W. Dahmash, Ilisso 2004); Febbre (trad. di L. Capezzone, edizioni Lavoro 2000), Versi (trad. di W. Dahmash, Edizioni q). Nena News