Vi proponiamo un’altra parte del viaggio iniziato lo scorso anno nell’intervento dell’ong italiana Cric a sud di Hebron. Oggi ascoltiamo le storie degli abitanti di al-Burj per capire com’è cambiata la loro vita in questi decenni, quali sfide si sono poste davanti e quali sono state vinte. GUARDA VIDEO
della redazioneHebron, 19 luglio 2017, Nena News – Un villaggio a ridosso del muro, una piccola comunità di agricoltori e pastori. Tante generazioni che hanno visto trasformata la terra e l’accesso ad essa, che l’hanno abbandonata e poi ci sono tornate. Queste sono le loro storie
Ad al-Burj la vita è sempre scorsa con i tempi lenti delle stagioni e della terra. Un villaggio di pastori e agricoltori che ha visto modificare il proprio tessuto sociale e economico nel 1948 prima e poi di nuovo dopo il 1967. Fino agli anni Duemila e la costruzione del muro israeliano che ha allontanato ancora di più i suoi abitanti dalle terre.
A loro lasciamo la parola, per capire com’è cambiata la vita in questi decenni, quali sfide si sono poste davanti e quali sono state vinte. Le voci che vi proponiamo sono quelle di tre beneficiari del progetto del Cric e del Lrc a sud di Hebron: il mukhtar Nassar Ash Shahatit, Omar Hamad Abu Sharkh e suo figlio Hamad.
IL PRIMO VIDEO – Nassar Ash Shahatit
IL SECONDO VIDEO – Omar Hamad Abu Srakh
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