Per una settimana vi proporremo ogni giorno una foto scattata dalla nostra collaboratrice Federica Iezzi a Sana’a. Sette foto per raccontare la vita quotidiana in un paese martoriato dalla guerra
testo e foto di Federica Iezzi
Sana’a, 9 giugno 2017, Nena News – Almeno 13 milioni di civili, il 50% dell’intera popolazione in Yemen, lotta quotidianamente per cercare acqua pulita per bere o coltivare. Più di 14 milioni di yemeniti dipendono attualmente da aiuti umanitari.
A Sana’a si può usare l’acqua di rubinetto solo qualche volta alla settimana, a Taiz una volta al mese e nelle zone rurali il disagio è ancora peggiore. Le donne e i bambini possono camminare fino a quattro o cinque ore per la raccolta dell’acqua, con al seguito vecchie taniche di plastica o latta.
I bombardamenti sugli impianti di desalinizzazione nelle città portuali, prima fra tutte al-Mokha, aggravano la situazione. Le 33 aziende idriche e sanitarie locali del paese sono state fortemente colpite. La produzione di acqua è stata seriamente ostacolata dalla mancanza di gasolio, utile per il corretto funzionamento delle pompe degli acquedotti sotterranei e delle strutture di trattamento.
La mancanza di accesso all’acqua potabile è la principale causa della morbilità e della mortalità nelle zone rurali dello Yemen. Secondo le statistiche delle Nazioni Unite, malnutrizione e diarrea, correlate direttamente alla carenza cronica di acqua, ogni anno uccidono 14mila bambini sotto i cinque anni in Yemen. Nena News
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