Nena News vi propone due clip realizzate nell’ospedale di Erbil, dove l’organizzazione italiana è tornata per sostenere le strutture locali ad affrontare l’emergenza umanitaria di Mosul
della redazione
Roma, 22 febbraio 2017, Nena News - La seconda fase dell’operazione governativa per la liberazione di Mosul dallo Stato Islamico è stata lanciata domenica scorsa. Nelle settimane precedenti Emergency si era riattivata per tornare ad operare ad Erbil, capitale del Kurdistan iracheno dove aprì un ospedale 20 anni fa.
La decisione di tornare è dettata dall’emergenza umanitaria che le organizzazioni internazionale si attendono: sono già 3mila i feriti arrivati da Mosul nei mesi scorsi e il timore è che il loro numero lieviterà vista la particolare battaglia che coinvolgerà la popolazione civile. Mosul ovest, dove si concentra la seconda fase dell’operazione, è fatta di vie strette e zone residenziali, dove la resistenza che il “califfato” opporrà con i cecchini, i kamikaze, i tunnel e i campi minati avrà un impatto sicuramente devastante sui civili.
Qui l’articolo sul ritorno di Emergency a Erbil.
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“RITORNO A ERBIL”
Mesi di combattimenti e l’offensiva lanciata dell’esercito iracheno nel tentativo di strappare Mosul a Daesh (Isis) hanno ridotto allo stremo la popolazione, intrappolata tra le linee del fronte. Emergency ha deciso di tornare ad Erbil per supportare il sistema sanitario nazionale, fornendo, 24 ore su 24, cure medico-chirurgiche gratuite alla popolazione colpita dal conflitto. Lo fa tornando all’Emergency Hospital, l’ospedale che aveva costruito nel 1998 per le vittime di guerra e delle mine antiuomo che ha condotto fino al 2005, quando ha trasferito la gestione del centro alle autorità sanitarie locali. Video di Davide Preti.
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“HO PAURA DELLA GUERRA E DELLE ARMI”
“Ho paura della guerra e delle armi. Ho paura che il mio braccio non torni più uguale”. Khalid è uno dei bambini ricoverati nell’ Emergency Hospital di Erbil. Le aree di Mosul abitate dai civili vengono attaccate indiscriminatamente e i residenti in fuga utilizzati come scudi umani: dall’inizio di dicembre 2016 i combattimenti hanno causato almeno 3.125 feriti (fonte Ministero della Salute). Negli ultimi giorni Emergency ha ricevuto 10 pazienti al giorno: i civili, come sempre, pagano il prezzo più alto. Video di Davide Preti.