Gli arresti dei sostenitori (veri o presunti) del religioso Gulen continuano a ritmo sostenuto: solo nell’ultima settimana la polizia ha arrestato 800 persone. Iniziato ieri il processo contro 143 soldati responsabili delle uccisioni di civili sul Ponte del Bosforo
della redazione
Roma, 10 ottobre 2017, Nena News – La polizia turca ha iniziato stamane la ricerca di 70 soldati accusati di essere collegati al religioso turco Fetullah Gulen.
I blitz contro i sostenitori di Gulen (considerato da Ankara l’ideatore del fallito golpe del 15 luglio 2016) continuano ormai a ritmo sostenuto da 15 mesi: soltanto nell’ultima settimana le forze dell’ordine hanno arrestato 800 persone per presunti legami con il religioso basato in Pennsylvania (Usa).
L’operazione scattata stamane si è concentrata principalmente nella città di Konya (nella parte centrale della Turchia), ma ha avuto luogo contemporaneamente anche in altre sette province. Secondo l’agenzia Dogan, l’obiettivo della polizia, impegnata in queste ore a perquisire le case e i luoghi di lavoro dei sospettati, è arrestare due colonnelli, sette capitani e 38 tenenti. Tra i 70 ricercati, 62 apparterrebbero all’aereonautica.
I nuovi nomi potrebbero unirsi alle più di 50.000 persone arrestate e sotto processo per legami (veri o presunti) con il “golpista” Gulen, mentre sono 150.000 le persone licenziate o sospese dal loro lavoro nel settore pubblico e privato perché, secondo il governo, sono collegate al colpo di stato del 15 luglio del 2016.
I blitz di stamane giungono il giorno dopo l’inizio del processo contro 150 ex militari responsabili delle violenze contro i sostenitori di Erdogan la sera del golpe. Molti cittadini, scesi in strada a Istanbul su invito del presidente per “difendere il paese” sotto attacco, si recarono al ponte del Bosforo perché occupato dai militari. Il confronto fu però sin da subito violento perché le truppe ribelli non esitarono a sparare sui cittadini: il bilancio fu di 34 civili e di 7 golpisti uccisi. Alle prime ore del mattino i soldati – di fatto isolati perché il colpo di stato era fallito – furono costretti ad arrendersi alla polizia e a gettare le armi. L’immagine dei militari ribelli sul ponte del Bosforo (ora ribattezzato “dei martiri del 15 luglio”) con le mani alzate fu tra le immagini più significative del mancato rovesciamento di Erdogan.
In corte appariranno 143 persone (30 ufficiali), quasi tutti detenuti in fase pre-processuale. Se condannati, riferisce l’agenzia statale Anadolu, gli imputati potrebbero ricevere 37 ergastoli. La Turchia di Erdogan è sempre più ormai un enorme tribunale: la scorsa settimana una corte nella parte sud occidentale del paese ha condannato all’ergastolo 40 persone ree di aver pianificato l’assassinio del leader turco nell’hotel in cui si trovava nelle prime ore del tentato golpe. Nena News