Nel giorno della quarta udienza del processo per terrorismo, il mondo dell’arte e della cultura si schiera a favore dei giornalisti e i dipendenti del quotidiano di opposizione
della redazione
Roma, 31 ottobre 2017, Nena News – Uno per ogni giorno di detenzione: sono 365 gli intellettuali, gli artisti, i giornalisti che hanno firmato una petizione per chiedere il rilascio immediato dei giornalisti e gli impiegati del quotidiano di opposizione turco Cumhuriyet, in vista della quarta udienza del processo che si terrà oggi.
“Chiediamo la libertà e il rilascio di tutti i giornalisti e gli impiegati di Cumhuriyet – si legge nel comunicato – soggetti a processo illegale sulla sola base del loro lavoro, che è il giornalismo”. Tra i firmatari noti reporter turchi, ma anche la cantante Sezen Aksu, il fotografo Ara Guler e l’attrice Mujde Ar. Molti di loro erano presenti sabato alla conferenza stampa di presentazione della petizione a Istanbul durante la quale è stata espressa solidarierà al direttore del quotidiano, Murat Sabuncu, e ai giornalisti Ahmet Sik, Akin Atalay e Emre Iper.
Un quinto arrestato, Kadri Gursel, è stato rilasciato il 25 settembre, mentre altri otto dei giornalisti arrestati lo scorso anno (Guray Oz, Turhan Gunav, Onder Celik, Kemal Gongur, Hakan Karasinir, Bulent Utku e il vignettista Musa Kart) sono stati scarcerati a fine luglio, a pochi giorni dal via al processo. In tutto sono 17 i dipendenti del quotidiano accusati di terrorismo, a cui si aggiunge il mandato d’arresto per l’ex direttore Can Dundar, fuggito in Europa dopo aver trascorso tre mesi in prigione alla fine del 2015.
La petizione è stata anticipata, venerdì, da una marcia a cui hanno preso parte circa 200 persone a Istanbul in solidarietà con gli oltre 170 giornalisti imprigionati in Turchia, primo paese al mondo per numero di reporter dietro le sbarre. Il gruppo ha camminato per la città mostrando cartelli con su scritto “Freedom for Journalists”.
Cumhuriyet, come le centinaia di agenzie di informazioni, siti web, giornali, radio e emittenti tv chiusi in questo ultimo anno dal governo di Ankara, è vittima dell’ondata epurativa successiva al tentato golpe del 15 luglio 2016. Occasione d’oro per il presidente Erdogan per ripulire opinione pubblica e società civile di oppositori e voci critiche. Nel caso dello storico quotidiano l’accusa è controversa: Cumhuriyet avrebbe collaborato, dice la procura, di legami con il Pkk di Ocalan, con il movimento di estrema sinistra Dhkp-C e anche del movimento dell’imam Gulen, sebbene i tre gruppi abbiano visioni politiche e idelogiche distanti. Nena News