Tra questi anche l’ex capo dell’Intelligence di polizia Omer Altiparmak e l’ex vice capo della polizia di Ankara Lokman Kircili. Continua la repressione di Erdogan contro (il presunto) “stato parallelo” rappresentato dai sostenitori del nemico Gulen.
della redazione
Roma, 21 ottobre 2014, Nena News – Le autorità turche hanno fermato stamane ad Ankara 18 ufficiali di polizia. Tra questi anche l’ex capo dell’Intelligence di polizia Omer Altiparmak e l’ex vice capo della polizia di Ankara Lokman Kircili. A riferirlo è l’Agenzia turca Anatolia. Secondo l’accusa, i 18 alti funzionari pianificavano un colpo di stato contro il governo islamista del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Non è chiaro, al momento, se l’ondata di fermi di stamane abbia portato effettivamente all’arresto degli ufficiali di polizia. I media turchi parlano di “operazione ancora in corso”.
Dallo scorso luglio sono 150 gli ex vertici e funzionari di polizia ad essere stati arrestati perché avrebbero intercettato le conversazioni di alti esponenti politici turchi (tra cui lo stesso Erogan). Il Presidente ha detto che operazioni come quella di oggi hanno come obiettivo quello di porre fine allo “stato parallelo” rappresentato dalle forze di sicurezza fedeli al suo ex alleato (e ora nemico giurato) Fethullah Gulen. Nell’ultimo anno le autorità turche hanno licenziato centinaia di poliziotti e procuratori per i loro (presunti) collegamenti con il movimento di Gulen. Il governo, guidato dal partito islamista AKP, ha inoltre introdotto rigide restrizioni in campo giudiziario. La scure della censura governativa colpì anche Internet (in particolar modo You Tube e Twitter).
L’anno scorso ufficiali di polizia ed importanti esponenti del mondo giudiziario, facendo uso delle intercettazioni telefoniche, avevano accusato di corruzione Erdogan e i suoi più stretti collaboratori. La furia dell’allora premier non si fece attendere: in un incredibile scambio dei ruoli gli accusatori divennero presto gli incriminati: l’imputazione contro di loro fu quella di far parte di “una organizzazione criminale” che intercettava centinaia di persone (tra cui lo stesso Erdogan) in modo da trovare prove contro di loro.
Venerdì alcuni procuratori turchi hanno lasciato cadere le accuse contro 50 persone (tra cui i figli di due ex ministri) che erano stati accusati di corruzione. Nena News