Due fratelli, il loro cugino e un sedicenne sono le ultime vittime del fuoco israeliano in Cisgiordania. L’esercito parla di “terroristi” uccisi mentre tentavano di attaccare con coltelli i militari, ma la versione israeliana è sempre più spesso contestata dalle Ong palestinesi e internazional. Manifestazioni a Betlemme
della redazione
AGGIORNAMENTO – TERRITORI OCCUPATI. DUE PALESTINESI UCCISI: VOLEVANO ACCOLTELLARE SOLDATI A UN CHECK POINT
Roma, 9 gennaio 2016, Nena News – Due palestinesi sono stati uccisi stamattina a un posto di blocco in Cisgiordania. I due, secondo la versione fornita dall’esercito israeliano, avrebbero tentato di accoltellare i militari che presidiavano il check point nel nord della Valle del Giordano.
Intanto, proseguono le demolizioni della case dei palestinesi Territori occupati e di Gerusalemme coinvolti in aggressioni contro israeliani. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è impegnato a veloccizzare le demolizioni, giudicandole il deterrente “più efficace”.
Sale a 146 il bilancio dei palestinesi morti da ottobre. Nena News
AGGIORNAMENTO ORE 12 – BETLEMME IN MARCIA DOPO L’UCCISIONE DEI QUATTRO GIOVANI DI HEBRON
Decine di palestinesi sono scesi in strada oggi a Betlemme in protesta per l’uccisione dei quattro giovani di Hebron, freddati dai militari israeliani in presunti attentai con coltelli.
I manifestanti, in maggioranza partiti dal campo profughi di Duheisha hanno marciato per chiedere alle fazioni palestinesi di reagire contro la politica israeliana. Ai militari dello Stato ebraico è stata data carta bianca, con la giustificazione del mantenimento della sicurezza, e sulle morti di molti palestinesi negli ultimi mesi si addensa il sospetto di esecuzioni sommarie, compiute senza che ci fosse un reale pericolo.
Le autorità palestinesi sono rimaste quasi in silenzio, scrive l’agenzia Ma’an, e suona come una beffa la dichiarazione dei funzionari della sicurezza israeliana che questa settimana hanno parlato di una coordinazione “eccezionalmente buona” tra l’Autorità palestinese e le forze israeliane. Nena News
Roma, 8 gennaio 2016, Nena News – Giornata di sangue ieri nei Territori occupati palestinesi, dove l’esercito israeliano ha ucciso quattro persone di un paese vicino alla città di Hebron. Sale così a 143 il bilancio dei palestinesi morti dallo scorso ottobre e il 30 per cento era originario di Hebron. Sono invece 22 gli israeliani morti.
Ieri due fratelli di 21 e 20 anni, Ahmed e Mohammed Kawasbeh, e il loro cugino ventenne, Ala Kawasbeh, sono stati uccisi dai soldati israeliani nei pressi della colonia di Gush Etzion. Secondo la ricostruzione fornita dalle Forze armate dello Stato ebraico, i militari hanno aperto il fuoco contro i tre ragazzi quando uno di loro ha estratto un coltello durante un controllo. La Mezza Luna Rossa palestinesi ha detto che gli è stato impedito di avvicinarsi alle vittime che potrebbero essere imparentate con un altro ragazzo ucciso dall’esercito israeliano martedì scorso nello stesso posto.
Il quarto palestinese morto ieri era il sedicenne Khalil Shalalda, ucciso nei pressi di Hebron in un presunto tentativo di accoltellamento ai danni di un soldato israeliano.
Le dinamiche della morte dei quattro ragazzi sono simili a quelle di decine di altri palestinesi freddati dai soldati israeliani nei Territori occupati. L’esercito israeliano parla di “terroristi” uccisi mentre tentano di attaccare con coltelli i militari, ma la versione israeliana è sempre più spesso contestata dalle Ong palestinesi e internazionali.
Le violenze degli ultimi mesi sono iniziate a settembre, quando la Spianata delle Moschee a Gerusalemme è diventata teatro di tensioni tra palestinesi e israeliani, diffusesi poi in Cisgiordania. Tel Aviv ha adottata misure sempre più restrittive nei confronti dei palestinesi, in particolare nella città di Hebron, dove è massiccia la presenza di insediamenti ebraici illegali. Nena News