Il presidente palestinese Abbas rinvia per ora le legislative di maggio. Massacro in Israele durante un raduno religioso ultraortodosso. E’ boom di suicidi in Siria, soprattutto tra i giovanissimi
della redazione
Roma, 30 aprile 2021, Nena News
PALESTINA
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha posticipato le elezioni parlamentari del prossimo 22 maggioadducendo come motivazione il divieto d’Israele (non dichiarato almeno per ora ufficialmente) di vietare la partecipazione al voto dei palestinesi di Gerusalemme Est. In un discorso televisivo, Abbas ha riferito di non aver mai ottenuto risposte dal governo uscente israeliano per tenere le elezioni a Gerusalemme est, spiegando che il silenzio è stato dovuto al fatto che Tel Aviv “non ha ancora un nuovo esecutivo”. Il leader dell’Anp ha poi aggiunto di aver coinvolto più volte europei e americani a riguardo promettendo che “non appena Israele darà il suo consenso terremo le elezioni in una settimana”. E così, il voto atteso per 15 anni, per ora è stato rinviato a data da destinarsi. Secondo gli accordi di Oslo firmati dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) e il governo di Tel Aviv nel 1993, i palestinesi hanno il diritto di votare a Gerusalemme est, la zona araba della città.
La decisione di Abbas cozza con quella espressa invece da tutte le altre fazioni palestinesi che hanno ribadito la loro contrarietà a qualunque rinvio. Il movimento islamico Hamas, che governa la Striscia di Gaza, ha infatti dichiarato di opporsi a questa mossa e che farà in modo che “questo rinvio non avvenga”. Sulla stessa lunghezza d’onda sono da tempo anche le liste di sinistra. Ma per ora il presidente resta inflessibile: dietro al pretesto del divieto israeliano, c’è la paura che il suo partito (Fatah) possa incassare una sonora sconfitta alle legislative del 22 maggio e alle presidenziali del 31 luglio. Ma se scontenta la gran parte dei palestinesi, la sua decisione fa felice Israele, Stati Uniti, Giordania ed Egitto preoccupati per un eventuale successo elettorale di Hamas anche in Cisgiordania. E così le tanto agognate elezioni che nel suo piano avrebbero dovuto unire il popolo palestinese, si stanno dimostrando sempre più un boomerang per l’anziano presidente: è infatti dato in calo nei sondaggi ed è incalzato sempre di più non solo dagli islamisti di Hamas, ma anche dalla lista rivale sponsorizzata da Marwan Barghouti, prigioniero politico da 19 anni e molto popolare tra i palestinesi.
ISRAELE
Almeno 44 persone sono state calpestate a morte e 150 sono rimaste ferite durante la celebrazioni per la festa religiosa ebraica del Lag B’Omer al Monte Meron, in Galilea. Secondo le prime notizie sarebbe crollata una tribuna che avrebbe provocato il panico tra i religiosi. Commentando la notizia, il premier Netanyahu ha parlato di “grave disastro”. Erano migliaia di ultra-ortodossi a partecipare ieri all’annuale evento che avviene in Galilea (nord d’Israele) e che prevede preghiere, canti, danzi e fuochi d’artificio. Non è chiaro al momento cosa sia accaduto: alcuni testimoni oculari parlano di persone rimaste asfissiate o calpestate dalla calca. La tv israeliana ha mandato in onda alcune immagini che mostravano diverse file di cadaveri avvolti in sacchi di plastica posti per terra.
SIRIA
Il numero di bambini che provano o commettono suicidi nel nord ovest della Siria è fortemente aumentato lo scorso anno. La denuncia è di ieri della ong Save the Children. Le morti per suicidi sono aumentati dell’86% negli ultimi tre mesi del 2020 rispetto ai primi tre dello stesso anno, ha fatto sapere l’associazione. In questo periodo le persone suicidatesi sono 246, mentre 1.748 avrebbero provato a farlo.
“E’ incredibilmente triste come i bambini arrivino ad un punto dove non vedono altra via di uscita da una vita in cui non ottengono istruzione, abbastanza cibo o un adeguato riparo”, scrive Save the Children. “Almeno il 15% dei pazienti adulti – continua l’ong – ha pensieri suicidi”. Tra i tentati sucidi, almeno 42 riguardano 15enni (e perfino più giovani), mentre il 18% aveva tra i 16 e i 20 anni.