Il Comitato legale ministeriale ha approvato il disegno di legge del ministro della Difesa Shaked: se la Knesset voterà sì, il procuratore militare potrà arrestare il responsabile senza bisogno di alcuna prova. La stessa pena sarà inflitta anche ai coloni?
di Chiara Cruciati
Gerusalemme, 01 giugno 2015, Nena News – Quando costa il lancio di una pietra? Secondo il governo israeliano dieci anni di galera. Torna sul tavolo del parlamento di Tel Aviv una proposta di legge controversa, da tempo desiderata, contro i lanciatori di pietre palestinesi. Ieri il comitato legale ministeriale ha approvato il disegno di legge che – se passerà alle letture parlamentari – potrebbe introdurre una pena di dieci anni di prigione per i responsabili del lancio di pietre.
La legge andrebbe ad emendare un precedente provvedimento (anche questo rimasto disegno di legge e presentato dall’allora ministro della Giustizia Tzipi Livni) che prevedeva una pena carceraria fino a 20 anni, applicabile però solo nel caso in cui si potesse dimostrare che quel lancio mira a danneggiare qualcuno o qualcosa. Il nuovo disegno di legge abbassa la punizione, ma la applica a tutti i casi, dalle manifestazioni agli attacchi contro la polizia, fino agli attacchi contro veicoli e mezzi pubblici. Tutti i casi “di lancio di pietre o altri oggetti anche contro veicoli in movimento e che possano mettere in pericolo la sicurezza dei passeggeri o del veicolo stesso”.
A cambiare è il soggetto che deve dimostrare la volontarietà: se prima era il procuratore ad avere il compito di provare che il lancio di pietre era volto a provocare danni, ora è il lanciatore che deve dimostrare il contrario.
La proposta di legge è stata presentata dalla neo ministra alla Giustizia, Ayelet Shaked, del partito ultranazionalista Casa Ebraica , nonché presidente della commissione ministeriale che ieri ha dato il via libera al disegno di legge. La Shaked ha spiegato di voler modificare la precedente proposta proprio perché incapace di punire con severità i lanciatori di pietre, per la presunta difficoltà di provare il reat0, specialmente se il lancio si verifica durante proteste e manifestazioni pubbliche e molto partecipate.
Un timore che pare campato in aria, visto l’alto numero di detenuti palestinesi con simili accuse. Ma al di là dei dettagli tecnici, è l’elemento politico ad emergere con chiarezza: da sempre il lancio di pietre è il metodo usato dal popolo palestinese per protestare contro l’occupazione militare, un atto diventato noto agli occhi del mondo durante la Prima Intifada e simbolo degli scarsi mezzi che la popolazione civile possiede di fronte a uno degli eserciti più potenti del mondo. Un gesto compiuto per lo più dai giovani palestinesi, spesso minorenni, che diventano di nuovo il target delle autorità israeliane. Ad oggi sono 182 i minori palestinesi detenuti in un carcere israeliano, di cui 25 sotto i 16 anni.
Come spiega l’associazione palestinese per la tutela dei prigionieri politici, Addameer, “circa 700 bambini palestinesi sotto i 18 anni residenti in Cisgiordania sono perseguiti ogni anno da corti militari israeliano dopo essere stati arrestati, interrogati e detenuti dall’esercito. L’accusa più comune è il lancio di pietre. Dal 2000 oltre 8mila bambini palestinesi sono stati detenuti”.
Resta da chiedersi se la stessa pena sarà applicata ai coloni israeliani residenti nei Territori Occupati: se la maggioranza degli insediamenti israeliani sono abitati da famiglie della classe medio-bassa e sono scelti per ragioni economiche, alcune colonie sono note per l’ideologia estremista di chi le abita. Nell’area intorno Nablus e nelle colline a sud di Hebron si concentrano insediamenti abitati da coloni membri di movimenti estremisti e ultranazionali, che usano il lancio di pietre – ma più spesso le armi da fuoco e i bastoni – per aggredire pastori, bambini, agricoltori e le loro proprietà. Secondo l’agenzia Onu OCHA, solo nel 2014, si sono verificati 324 casi di aggressione da parte di coloni contro le comunità palestinesi. Anche a loro saranno commutate pene di 10 anni di prigione? Nena News
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