Il Segretario dell’Onu Guterres ha chiesto ieri ad Israele di “abbandonare” il suo progetto di annessione di ampie parti della Cisgiordania e della Valle del Giordano previsto per il 1 luglio. In una lettera, 1.000 parlamentari europei scrivono: “L’acquisizione di terra con la forza non ha spazio nel 2020 e deve avere conseguenze proporzionate”
della redazione
Roma, 25 giugno 2020, Nena News – Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres ha chiesto ieri ad Israele di “abbandonare” il suo piano di annessione di ampie parti della Cisgiordania e della Valle del Giordano, dicendo che, se implementato, il progetto violerebbe il diritto internazionale e “danneggerebbe gravemente” la “necessaria” prospettiva della soluzione a due stati “in cui israeliani e palestinesi possono vivere insieme in pace e nel rispetto reciproco garantendo la sicurezza l’uno dell’altro”.
Parlando durante l’incontro virtuale del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Guteress ha anche descritto il progetto di Tel Aviv come un “momento spartiacque” augurandosi che “la voce della ragione, che non è solo la mia ma risuona nel mondo, venga ascoltata dalle autorità israeliane e che perciò l’annessione non prenda luogo il 1 luglio”.
Condanna è stata espressa anche dalla Lega araba che ha sottolineato come l’iniziativa d’Israele potrebbe dar inizio ad una grande escalation nella regione. Il capo della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, ha osservato che “dopo tre decenni, una pace reale e la creazione di uno stato indipendente palestinese restano elusivi”. “La disperazione – ha poi aggiunto – domina lo stato d’animo palestinese e l’ambiente”. Di “crimine” ha parlato invece il ministro palestinese Riyad al-Maliki secondo cui l’obiettivo di Tel Aviv è stato per anni quello di “prendersi il massimo della terra possibile con il minor numero di palestinesi”. “Israele – ha spiegato al Consiglio di Sicurezza – pensa che il suo apartheid coloniale prevarrà. Dobbiamo dimostrare che si sbaglia”. Nel tentativo di fermare il suo piano di annessione, Al-Maliki ha chiesto alla comunità internazionale di imporre delle sanzioni contro Israele.
Contrarietà al piano di Tel Aviv è giunta anche dall’Unione Europea dove più di 1.000 parlamentari, in rappresentanza di 25 paesi europei, hanno firmato martedì una lettera di denuncia alle annessioni israeliane sostenute invece dal “Piano del Secolo” del presidente statunitense Trump. “L’acquisizione di territorio con la forza non ha spazio nel 2020 e deve avere proporzionate conseguenze”, si legge nel testo in cui si invitano i leader europei ad “agire in modo deciso per rispondere a questa sfida”. Nena News