Il gruppo islamista fa strage di fedeli a Kano, casa dell’emiro Sanusi Lamido Sanusi che ha dichiarato guerra alla setta che sta destabilizzando il Paese. Il presidente Goodluck Jonathan ha promesso che stanerà i responsabili
della redazione
Roma, 29 novembre 2014, Nena News – E’ stato un massacro organizzato in ogni dettaglio, quello che ieri si è consumato nella Grande Moschea di Kano, considerata un baluardo contro la ferocia della setta islamista Boko Haram.
Il bilancio delle vittime non è certo, ma sono decine i fedeli morti e feriti nell’attacco kamikaze. Si palrla di 120 morti e oltre 250 feriti, tra cui numerosi bambini. Dopo che i due attentatori si sono fatti saltare in aria, altri 15 uomini armati hanno aperto il fuoco sulla gente in fuga dalla moschea. Quattro di loro sono stati linciati dalla folla.
La scorsa settimana l’emiro Sanusi Lamido Sanusi, a capo della Grande Moschea e che è in visita in Arabia Saudita, aveva esortato la Nigeria a sollevarsi e combattere contro Boko Haram che controlla il nord-est del Paese. Affermazioni che hanno gettato un’ombra sulla capacità dell’esercito e della polizia nigeriani di contrastare il gruppo armato che ha proclamato il suo califfato ed è colpevole di saccheggi, stragi, attentati, rapimenti di donne. L’operato dei soldati mandati in forze nella zone settentrionali del Paese è stato aspramente criticato da diverse Ong che hanno denunciato le violazioni commesse dai militari, tra cui esecuzioni di massa, detenzioni illegali, torture e vessazioni della popolazione.
Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, che ha annunciato la ricandidature alle prossime elezioni, ha promesso che assicurerà alla giustizia i responsabili della carneficina. I Nigeria però le stragi sono sempre più frequenti e Boko Haram non sembra temere i rinforzi inviati al Nord. Nena News