14 milioni di persone, tra cui 400.000 bambini, hanno oggi bisogno di assistenza umanitaria nella regione, ex roccaforte di Boko Haram. Da quando il gruppo jihadista ha iniziato i suoi attacchi nel Paese nel 2009, sono state uccise decine di migliaia di persone. Oltre 2 milioni gli sfollati
di Federica Iezzi
Maiduguri (Nigeria), 21 novembre 2016 – In mezzo a fame e migrazioni forzate, sono quasi spariti i bambini al di sotto dei cinque anni di età. E’ l’allarmante appello di Medici Senza Frontiere. Siamo nello stato di Borno, nel nord-est della Nigeria. Non ci sono più nei centri per la cura della malnutrizione, non ci sono più negli ambulatori medici, non ci sono più nei reparti degli ospedali, non ci sono più legati sulle spalle delle loro madri. E’ singolare non vedere bambini piccoli quando vengono allestiti nuovi campi per gli sfollati interni. Esistono sempre e solo fratelli e sorelle più grandi. Allora, dove sono andati?
Tra il 2013 e il 2014, i civili del nord-est della Nigeria lasciano le proprie case per sfuggire agli attacchi dei jihadisti di Boko Haram. Da villaggi limitrofi, a migliaia trovarono rifugio a Maiduguri, capitale dello Stato di Borno. Il governo nigeriano ha lanciato una controffensiva nel 2014, che si è intensificata l’anno successivo. Mentre i combattimenti continuavano ad inghiottire la regione, milioni di civili sono stati sradicati dalle loro terre, spogliate di qualsiasi mezzo di sopravvivenza. La mancanza di cibo e di nutrienti essenziali ha portato a tassi di malnutrizione preoccupanti. La malnutrizione spazza via la resistenza di un bambino o di un anziano alle malattie più banali. E allora un focolaio di morbillo diventa mortale. Malaria, diarrea e infezioni respiratorie hanno decimato la popolazione, la mancanza di vaccinazioni ha fatto il resto.
Solo lo scorso giugno, il governo nigeriano ha dichiarato l’emergenza alimentare nello stato di Borno. Ormai troppo tardi. Troppi bambini e neonati avevano già perso la vita a causa della malnutrizione, aggravata da infezioni e malattie prevenibili. Sono state vittime della fame. Le proiezioni nutrizionali svolte in diverse località a Borno nei mesi tra maggio e ottobre hanno rivelato che il 50% dei bambini sotto i cinque anni sono acutamente malnutriti.
Nel mese di luglio, secondo i report redatti dall’ONU, quasi un quarto di milione di bambini in aree dello stato di Borno è affetto da malnutrizione grave. E almeno 75.000 bambini nel nord-est della Nigeria rischiano di morire per la fame nei prossimi mesi. Il prezzo degli alimenti di base è salito alle stelle negli ultimi mesi. E un numero sempre crescente di famiglie residenti o sfollate, semplicemente non può permettersi di mangiare.
La distribuzione gli aiuti umanitari al di fuori della capitale Maiduguri è estremamente difficoltosa. Le aree periferiche sono isolate e la lotta a Boko Haram infuria ancora attorno a villaggi rasi ormai al suolo. L’agricoltura è annientata, i mercati rimangono vuoti, il personale sanitario e le strutture mediche sono in condizioni gravose. 1,8 milioni di bambini a Borno non va a scuola a causa degli attacchi da parte dei combattenti di Boko Haram. I civili rimasti sono alla disperata ricerca di cibo, e hanno bisogno di assistenza medica, comprese le campagne di vaccinazione. Il ministero della salute nigeriano, con il supporto dell’OMS, si propone di raggiungere più di 75.000 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 15 anni, in 18 campi sfollati, tra cui Muna Garage, Custom House e Fariy, per le campagne di immunizzazione.
14 milioni di persone, tra cui 400.000 bambini, hanno oggi bisogno di assistenza umanitaria nella regione, ex roccaforte dei militanti di Boko Haram. Decine di migliaia di persone sono state uccise e si contano più di due milioni di sfollati da quando Boko Haram ha iniziato le sue operazioni militari nel 2009 nello stato di Borno e in altre aree nord-nigeriane. Nena News
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