Due adolescenti palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gerusalemme. Due civili uccisi a Damasco in un raid missilistico israeliano a poche ore dall’incontro Putin-Bennett. In Yemen rapiti due operatori di Medici senza Frontiere
della redazione
Roma, 7 marzo 2022, Nena News
Due adolescenti palestinesi uccisi dalle forze israeliane a Gerusalemme
Ieri è stata giornata di sangue a Gerusalemme est: due giovani palestinesi sono stati uccisi dalla polizia e l’esercito israeliano in due episodi separati. Ad Abu Dis, alla periferia della città, il 16enne Yamin Jaffal è stato colpito dai soldati a un checkpoint militare israeliano: secondo l’esercito stava lanciando una bottiglia molotov. Un secondo giovane sarebbe riuscito a fuggire
Il secondo, 19 anni, Samer Qaeasmi è stato ucciso a colpi di fucile nella Città Vecchia, a Bab Hutta, dopo aver accoltellato un poliziotto israeliano, secondo la versione delle autorità di Tel Aviv. Secondo l’agenzia stampa palestinese Wafa, che cita testimoni oculari, il ragazzo “è stato lasciato sanguinante a terra fino al decesso, dovuto alle sue condizioni critiche, in pochi minuti”.
Subito dopo la polizia israeliana ha chiuso tutti gli ingressi alla Città Vecchia e posto checkpoint voltanti nelle strade che conducono alla Spianata delle Moschee. Nelle stesse ore un gruppo di israeliani è stato arrestato per aver attaccato una chiesa a Gerusalemme e averla vandalizzata.
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Due civili uccisi a Damasco in un raid missilistico israeliano
Secondo l’agenzia di stampa siriana Sana, due civili sono stati uccisi in un raid missilistico israeliano all’alba di questa mattina, un attacco giunto appena un giorno dopo la visita a sorpresa del premier israeliano Bennett a Mosca dove ha discusso con il presidente russo Putin dell’invasione dell’Ucraina ma soprattutto del sostegno dato a Kiev da Tel Aviv, ora chiaramente preoccupata di aver messo in pericolo l’accordo russo-israeliano in Siria (dove l’aviazione di Tel Aviv bombarda da anni con il beneplacito di Mosca).
I missili avrebbero colpito un deposito di armi e munizioni nei pressi dell’aeroporto internazionale della capitale, settima operazione israeliana in Siria dall’inizio dell’anno, in violazione dello spazio aereo e della sovranità del paese confinante.
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In Yemen rapiti due operatori di Medici senza Frontiere
Un gruppo armato yemenita ha rapito ieri due cittadini stranieri impiegati con Medici senza Frontiere nell’est del paese. Secondo il ministro degli interni yemenita (del governo ufficialmente riconosciuto dalla comunità internazionale, quello ora di stanza ad Aden), si tratterebbe di un tedesco e di un messicano, rapiti a Hadramawat, provincia orientale dal destino complesso, per lungo tempo controllata e gestita da al Qaeda nella Penisola arabica, anche grazie alla benevolenza del governo che ora ne ha riassunto il controllo.
“Non possiamo condividere dettagli in questo momento per garantire la sicurezza dei nostri colleghi”, ha detto Msf all’Afp. Non è la prima volta: il mese scorso ad essere rapiti ad Abyan, provincia meridionale dello Yemen, erano stati cinque funzionari delle Nazioni Unite, mentre rientravano ad Aden. Nena News