Lunedì sera quattro missili sono caduti vicino l’aeroporto e su zone residenziali della capitale. I peshmerga accusano le milizie filo-iraniane. Nel mirino la base americana nella regione
di Rossella Assanti
Roma, 17 febbraio 2021, Nena News – Cresce la paura a Erbil dove, nella lunedì ieri attorno alle 21 ora locale, quattro razzi sono stati lanciati nella città colpendo l’aeroporto, il tetto di un palazzo vicino la città di Naz e la zona residenziale di Baktiri.
A lanciare immediatamente l’allarme è stata l’unità antiterrorismo della Regione del Kurdistan: “Due razzi hanno colpito l’aeroporto internazionale di Erbil e un missile lo ha sorvolato”, si legge nel comunicato scritto poco dopo l’attacco.
Non è ancora certo il numero dei feriti: due civili curdi che in quel momento si trovavano in un market per animali – luogo dove è caduto uno dei razzi – e una guardia di uno dei consolati del quartiere di Waziran. Certa è invece la morte di un uomo che in quel momento era in aeroporto: secondo la stampa internazionale, si tratta di una guardia privata straniera, mentre sarebbero statunitensi altri quattro contractor feriti. Perché nel mirino dell’attacco c’era la base militare statunitense accanto allo scalo curdo-iracheno.
Nessuna rivendicazione da parte di cellule dell’Isis come si era inizialmente ipotizzato, bensì le forze militari peshmerga del Krg (Governo regionale del Kurdistan) affermano sia stato un attacco da parte di milizie filo-iraniane che hanno preso di mira la base Usa. Abbiamo intervistato un generale peshmerga che ha assistito alla caduta dei missili che si scagliavano contro Erbil: “Abbiamo visto dei razzi venire addosso alla nostra città – ci spiega – Ci stanno attaccando, abbiamo immediatamente pensato. Non è ancora stata definita con precisione la posizione da dove sono stati lanciati i razzi. Avevamo pensato provenissero da Hamdaniya, ma il governatore di di Ninive ha assicurato non provenissero da lì. Quello che ci fa male è che continuano a colpire zone civili, e sono gli innocenti a rimetterci per primi”.
E si parla di milizie filo-iraniane: “I militanti iraniani sono sempre stati una grande minaccia per il Kurdistan. L’Iran in coalizione con l’Iraq sta spingendo per rendere la vita dei curdi invivibile e per farci rinunciare ai nostri legittimi diritti. Basti guardare a tutte le minacce che da tempo e ora più frequentemente riceviamo da Baghdad, Teheran e milizie dell’Isis. Come i continui tagli dei badget dall’Iraq verso il Krg. Sono tutto ciò che fanno per distruggere i curdi e annettersi territori che da secoli sono nostri. Gli Stati europei dovrebbero supportare l’indipendenza del popolo curdo affinché noi possiamo vivere in pace”
Intanto, gli Stati Uniti – stretti alleati del governo di Erbil, come la Turchia – e il Krg stanno lavorando per ricomporre il puzzle e giungere ai responsabili dell’attacco nel Kurdistan iracheno. Il primo ministro Masrour Barzani ha condannato “fortemente l’attacco” invitando i cittadini a “mantenere la calma.” Il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi fa sapere che ha ordinato la formazione di un comitato investigativo congiunto con il Governo regionale del Kurdistan al fine di identificare i colpevoli. Nena News