Almeno 5 morti durante manifestazioni contro il presidente rieletto accusato dall’opposizione di Odinga di brogli. Rimane nell’aria la lotta dinastica tra le due famiglie Kenyatta e Odinga, rispettivamente kikuyu e luo
di Federica Iezzi
Roma, 12 agosto 2017, Nena News – Mantiene l’incarico come presidente Uhuru Kenyatta, dopo essere rimasto sempre in testa, sullo storico sfindante Raila Odinga, durante le ultime elezioni in Kenya. Kenyatta vince con più del 54% dei voti contro il 44% di Odinga tra tafferugli e incredulità. Più di 15 milioni i kenyani che si sono recati alle urne, pari al 78% degli elettori registrati.
Il voto ha messo a confronto per l’ennesima volta Uhuru Kenyatta, uomo d’affari di 55 anni e figlio del presidente fondatore del Kenya, e i 72 anni di Raila Odinga, ex prigioniero politico e figlio del primo vice-presidente del Kenya.
Sebbene le prime ore dopo il voto di martedì scorso fossero state regolari nella maggioranza del territorio del paese dell’Africa orientale, scontri tra polizia e sostenitori dell’opposizione sono iniziati dopo l’incertezza dei risultati finali. Tensioni su brogli, accuse di falsificazione di voto, voti non validi e manipolazioni sul sistema informatico hanno segnato i principali seggi elettorali in Kenya.
Amnesty International ha riportato di violenze nella contea di Garissa, nella regione sudorientale del Tana River, nelle baraccopoli di Mathare di Nairobi e nella zona di Kondele nella città portuale di Kisumu. Almeno cinque persone sono state uccise durante gli scontri. Due sono state uccise nella capitale Nairobi, un’altra nella contea di Kisii, nell’ovest del paese, durante alcuni scontri con le forze di sicurezza, e altre due nella città di Hola, regione di Tana River, in un attacco a un seggio elettorale.
Gli osservatori internazionali hanno lodato la gestione delle elezioni presidenziali, con il consenso anche dell’Unione Africana, non segnalando alcun sospetto di manipolazione, nonostante le denunce dell’opposizione. Secondo il report dell’Independent Electoral and Boundaries Commission (IEBC), organo costituzionale kenyano, le elezioni sono risultate conformi alle leggi in vigore nel paese.
Il governo Kenyatta aveva notevolmente investito in un nuovo sistema di voto elettronico, per le recenti elezioni. Ma questo sembra aver fatto poco per aumentare la fiducia dell’opposizione nel processo elettorale. Tra i motivi di tensione spicca quello per cui i candidati all’opposizione spesso dichiarano che il partito di governo utilizza risorse statali per svolgere le proprie campagne elettorali. Questo è dunque il clima con cui inizia il secondo mandato da presidente di Uhuru Kenyatta.
Rimane nell’aria la lotta dinastica tra le famiglie Kenyatta e Odinga. Entrambi i candidati hanno manipolato audacemente le loro fortezze etniche, rispettivamente kikuyu e luo, mentre i loro sostenitori hanno dimostrato ancora una volta una tenace ossessione verso i modelli di voto tradizionali. La sofisticazione elettronica del sistema di voto non è stata all’altezza dei programmi di entrambi i candidati. Nessun accenno alla lotta alla corruzione e alle macchinazioni politiche, all’incombente disoccupazione giovanile e alle riforme politiche. Nena News
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