Il parlamentare, arrestato a dicembre, dovrà scontare 24 mesi per sostegno al terrorismo per aver consegnato a dei prigionieri palestinesi 12 cellulari. Sei mesi in più del soldato Azaria condannato per omicidio colposo
della redazione
Roma, 10 aprile 2017, Nena News – Basel Ghattas, ex deputato palestinese al parlamento israeliano, è stato condannato a due anni di prigione per aver fatto entrare nelle prigioni israeliani dei telefoni per i detenuti palestinesi. Sei mesi in più di Elor Azaria, il soldato israeliano condannato all’inizio di marzo per omicidio colposto di un giovane palestinese di Hebron, Abdel Fattah al Sharif, finito dal fucile del militare mentre era a terra già ferito e innocuo.
A emettere la sentenza contro Ghattas è stata ieri la corte di Beer Sheva, che ha poi riconosciuto alla difesa 45 giorni per il ricorso. Ai due anni si aggiunge una multa di 120mila shekel (24mila euro). L’ex deputato della Lista Araba Unita era stato arrestato a dicembre con l’accusa di aver contrabbandato cellulati a favore di prigionieri politici palestinesi, un atto che per il procuratore rappresentava frode e sostegno alla perpetrazione di atti terroristici.
Ad “incastrare” Ghattas un video reso pubblico a dicembre nel quale lo si vede consegnare quattro buste a dei prigionieri palestinesi nel carcere di Ketziot. Uno di loro era Walid Daka, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, condannato all’ergastolo per il rapimento e l’uccisione di un soldato israeliano, Moshe Tamam. A fornigli 12 cellulari e 16 sim-card era stato Assad Daka, fratello di Walid.
Questo il motivo dell’arresto e, ieri, della sentenza di condanna. Ghattas era già stato privato dello status di parlamentare dopo la detenzione. E non potrà rientrare alla Knesset per un bel po’: tra i crimini che la corte di Beer Sheva gli ha imputato c’è anche quello di offesa alla morale, che prevede la perdita del diritto di voto attivo per sette anni a partire dalla fine della pena.
Una settimana fa Ghattas aveva scritto una lettera, pubblicata dal portale di informazione Middle East Eye, nella quale motivava le sue azioni: “Si è trattato di un atto personale, motivato da ragioni umanitarie e morali. Una delle peggiori atrocità subite dai prigionieri palestinesi è il divieto a comunicare con familiari e parenti al telefono, insieme alle limitazioni che le autorità israeliane pongono nelle visite che possono ricevere. Nonostante i nostri sforzi politici, non siamo riusciti a modificare queste politiche crudeli e i prigionieri palestinesi e le loro famiglie continuano a subire abusi e oppressione”.
“Sono stato maltrattato e privato di procedure legali eque che spettano ad ogni cittadino – ha poi aggiunto Ghattas, nell’intenzione di mostrare la discriminazione verso cittadini israeliani di diversa etnia e confessione – Le istituzioni israeliane hanno oltrepassato tutte le linee rosse. Con una mossa senza precedenti, la mia immunità parlamentare è stata revocata e sono stato interrogato dalla polizia, arrestato e detenuto per cinque giorni durante le vacanze di Natale [Ghattas è cristiano]. Tali atti radicali contro un deputato sono eccezionali e senza precedenti. Se numerosi parlamentari ebrei, ministri e figure pubbliche hanno affrontato interrogatori e punizioni per casi di stupro, violenza sessuale, tangenti e altri gravi crimini finanziari, nessuno di loro è stato trattato così e ha visto negati i propri diritti ad un giusto processo”. Nena News