Il divieto scatterebbe solo nel caso di intercettazioni di carichi di frutti contaminati e bloccherebbe l’acquisto di 600.000 tonnellate tra arance, limoni e mandarini, gonfiando il prezzo del succo di arancia in Europa quest’estate e costringendo il Paese a vendere a prezzi più bassi altrove
di Rita Plantera
Cape Town, 2 maggio 2014, Nena News – Non è ancora chiaro se sarà esteso anche al 2014 il divieto di importazione di agrumi dal Sud Africa deciso dalla Commissione Europea per lo scorso anno. Divieto che bloccherebbe l’acquisto di 600.000 tonnellate tra arance, limoni e mandarini per la stagione maggio-ottobre, gonfiando, d’altro canto, il prezzo del succo di arancia in Europa quest’estate e costringendo il Sudafrica a vendere a prezzi più bassi altrove.
In una email inviata due giorni fa alla South African Press Association (Sapa), il portavoce della Commissione Frédéric Vincent ha fatto sapere che a seguito di un incontro sulla faccenda “È stato deciso di prolungare le discussioni con gli Stati membri al fine di trovare un accordo adeguato in un futuro molto vicino, forse il mese prossimo”.
Ma stando a quanto riportato dalla Reuters giorni fa, in base a un documento della Commissione Europea in possesso dell’agenzia, il blocco delle importazioni scatterebbe solo nel caso di intercettazioni di carichi di frutti contaminati in 5 diverse spedizioni provenienti dal Sudafrica durante l’anno in corso.
A novembre 2013 la Commissione Europea aveva vietato l’introduzione di agrumi di origine sudafricana su territorio degli stati membri per il resto dell’anno. Il divieto era scattato su pressione dei coltivatori di agrumi dell’Europa meridionale allarmati dal rischio contaminazione degli agrumeti europei a seguito del ritrovamento, durante operazioni di ispezione, di arance infette dal Phyllosticta citricarpa, organismo che provoca la “macchia nera degli agrumi”, in 36 partite di agrumi provenienti da alcune provincie sudafricane.
Il divieto, potenzialmente estendibile ai successivi mesi del 2014, era limitato alle partite provenienti solo da quelle regioni del Sudafrica che registrano tale malattia fungina e al raccolto di luglio-ottobre 2013.
Innocuo per l’uomo, il Phyllosticta citricarpa provoca lesioni antiestetiche su frutti e foglie, riducendo sia la qualità che la quantità del raccolto. Si trova in molte regioni produttrici di agrumi dell’emisfero sud così come in Cina e Stati Uniti, ma non si è mai diffuso in Europa.
Il Sud Africa fornisce circa un terzo del totale delle importazioni di agrumi dell’Unione europea che acquista ogni anno arance, mandarini, pompelmi sudafricani per 1 miliardo di euro.
Il divieto arriva peraltro in un momento delicato in cui l’UE è disposta a migliorare i termini degli accordi di libero scambio con il Sud Africa in cambio del sostegno di Pretoria per sbloccare accordi commerciali in fase di stallo con l’Africa sub-sahariana.
Intanto, però, a fine febbraio scorso l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha reso noto a conclusione delle sue valutazioni che il Phyllosticta citricarpa, l’organismo responsabile della macchia nera, rappresenta “un rischio per l’agrumicoltura dell’UE, in quanto in Europa sono presenti piante ospiti e condizioni ambientali favorevoli”. Pertanto, conclude l’Efsa, le misure in atto per prevenire l’ingresso degli organismi nocivi agli agrumi «sono appropriate». Valutazioni che probabilmente ridurranno le possibilità di allentare le restrizioni sulle importazioni di agrumi dal Sudafrica. Nena News