Il piccolo ma ricco e potente regno del Golfo, intende aumentare le sue esportazioni di gas da 77 a 110 milioni di tonnellate dall’anno e accrescere la propria produzione di petrolio da 4,8 a 6,5 milioni di barili al giorno
della redazione
Roma, 3 dicembre 2018, Nena News – Il piccolo ma ricco di gas Qatar ha annunciato oggi, attraverso il ministro per gli affari energetici, Saad Sherida al-Kaabi, che il mese prossimo si ritirerà dall’Opec, il cartello che riunisce alcuni dei principali paesi produttori di petrolio. E’ la prima volta che uno Stato del Medio Oriente abbandona l’Opec dalla sua fondazione nel 1960. La mossa si inserisce nello scontro tra il Qatar e la rivale Arabia saudita, cominciato nel giugno 2017 quando Riyadh e i suoi alleati hanno varato sanzioni politiche ed economiche contro il piccolo regno nel Golfo accusato di “sostenere il terrorismo” e di mantenere relazioni con l’Iran.
Al-Kaabi ha spiegato che il Qatar, il più grande esportatore mondiale di gas naturale liquido ed undicesimo produttore di petrolio dell’Opec, intende aumentare le sue esportazioni di gas da 77 a 110 milioni di tonnellate all’anno e accrescere la propria produzione di petrolio da 4,8 a 6,5 milioni di barili al giorno. “Intendiamo rafforzare la posizione del Qatar come fornitore di energia affidabile in tutto il mondo, abbiamo dovuto rivedere il nostro ruolo sulla scena energetica internazionale”, ha detto al-Kaabi in un riferimento indiretto alle politiche di boicottaggio attuate dai suoi avversari.
Grazie alle sue grandi riserve di gas il Qatar è diventato incredibilmente ricco e negli ultimi anni anche molto influente sulla scena politica estera e nello sport. Nel 2022 ospiterà i mondiali di calcio. Le sue posizioni tuttavia hanno attirato l’ira dei suoi vicini, in particolare dell’Arabia Saudita che assieme a Bahrain, Egitto ed Emirati ha lanciato un pesante boicottaggio economico del Qatar, impedendo inoltre ai voli della Qatar Airways di usare lo spazio aereo e i porti dei quattro paesi e chiudendo il confine con il piccolo paese. L’Amministrazione Trump appoggia l’Arabia saudita ma non ha interrotto i rapporti con il Qatar che ospita la base aerea di al-Udeid, sede del Comando centrale militare degli Stati Uniti e che ospita 10.000 soldati americani.
L’Opec, con sede a Vienna, si riunirà questo mese per discutere di possibili tagli alla produzione di petrolio in modo da tenere stabile il prezzo del petrolio, con una tendenza verso l’alto, come aveva anticipato a novembre il ministro saudita dell’energia Khalid al-Falih. Trump nelle ultime settimane ha ripetutamente criticato l’Opec per l’aumento del costo del barile di petrolio e ha chiesto un aumento della produzione per ridurre i prezzi. Nena News