Dal 2013 il Fondo per lo sviluppo degli Emirati Arabi Uniti ha contribuito alla riqualificazione di un’ampia zona della capitale albanese. Espropriati 200 edifici privati e non mancano i timori sui benefici alla popolazione
di Marco Siragusa
Roma, 29 luglio 2019, Nena News – Ad inizio luglio una delegazione dell’Abu Dhabi Fund for Development (Adfd) ha annunciato l’avvio dell’ultima fase dei lavori per il Tirana Northern Boulevard e il Tirana River Rehabilitation, finanziati dal fondo per un importo complessivo di 65 milioni di dollari.
Per il direttore generale dell’Adfd, Mohammed Saif Al Suwaidi, i prestiti concessi hanno avuto come obiettivo il “supporto all’economia albanese e allo sviluppo delle infrastrutture di Tirana, migliorando al contempo l’ambiente economico generale e creando nuove opportunità di lavoro per i residenti”. L’impegno assunto dal governo albanese e dall’Adfd dimostra “le eccellenti relazioni bilaterali che esistono tra i due paesi e la comune determinazione a rafforzare le sinergie in varie aree”.
Dei complessivi 242 milioni di aed (circa $65 milioni), 109 sono stati destinati alla costruzione di un nuovo gigantesco boulevard lungo quasi 2,5 km e largo dai 40 ai 70 metri, percorribile anche dalle auto con strade a tre corsie e due strade laterali dedicate al passaggio del tram e ad una pista ciclabile. La nuova via ospiterà inoltre nuovi edifici pubblici e un parcheggio in grado di ospitare circa 400 auto al giorno, decongestionando così il traffico nel centro città.
Per rendere ancora più semplice la mobilità, il progetto prevede opere collaterali come la costruzione di un tunnel di circa due chilometri che collegherà la capitale con la città di Elbasani, la seconda del paese. La realizzazione di questa arteria è stata finanziata da un prestito dell’Adfd pari a poco meno di 200 milioni di aed (circa $55 milioni).
Il tracciato del nuovo boulevard si concluderà sulle rive del fiume Tirana, oggetto di un piano di riqualificazione che prevede la nascita di un parco urbano di 885 ettari finanziato, tra gli altri, dall’Adfd per un totale di 109 milioni di aed (circa $23 milioni). Il Green City Action Plan prevede l’installazione di oltre due milioni di alberi e numerose aree ricreative per quella che il sindaco della città, Erion Veliaj, ha definito “una vera e propria rivoluzione verde”.
Nel mese di ottobre 2017, i responsabili dell’Adfd avevano dichiarato che oltre il 70% delle opere di loro competenza era già stato realizzato.
Per l’avvio di queste opere il governo albanese aveva approvato, nel settembre 2013, l’espropriazione per interesse pubblico di 200 edifici privati. Una volta completati questi progetti urbanistici, collegati ad altri come la costruzione della nuova tangenziale fortemente contrastata dagli abitanti della capitale, trasformeranno considerevolmente l’aspetto della città. Gli obiettivi primari sono legati ad un aumento delle possibilità di investimento e soprattutto dei flussi turistici, in linea con le politiche adottate già da decenni dalle principali città europee.
Il protagonismo del fondo emiratino rispecchia perfettamente la strategia adottata negli ultimi anni che prevede la partecipazione ai più importanti progetti urbanistici in cantiere nella regione balcanica. L’investimento in infrastrutture e nel settore dell’edilizia sembra, ad oggi, la strategia più redditizia per il surplus di capitali del paese arabo favorendo, inoltre, il miglioramento delle relazioni politiche e i legami economici con i partner coinvolti.
Nello specifico, l’Albania presenta ampi margini di crescita e un clima favorevole agli investimenti esteri. Inoltre, secondo il censimento del 2011 il 57% della popolazione si dichiarava di fede islamica, appartenenti al sunnismo proprio come la stragrande maggioranza della popolazione emiratina. Aspetti politici, economici e culturali si intrecciano favorendo una sempre più profonda collaborazione tra il mondo arabo e l’Albania.
La domanda, però, rimane sempre la stessa: i benefici di questa collaborazione ricadranno anche sui cittadini albanesi o rimarranno nelle mani degli investitori e delle zone grigie del mondo imprenditoriale e politico?
Le trasformazioni urbane in atto nella capitale albanese sembrano poter avere ricadute positive su tutta la popolazione, a patto però che questi profondi cambiamenti non favoriscano processi di gentrificazione e turistificazione massiccia come accaduto quasi dappertutto nel resto d’Europa. Nena News